Caro Agostino, ti invio le immagini (di qualche mese addietro) del mio cucciolone ucciso sabato sera.
Credo non abbiano bisogno di commenti, che lo guardino negli occhi e si passino la mano sulla coscienza.
Si chiamava Bambino, aveva un anno, era docile e pauroso, ma amava la libertà, e questo purtroppo lo ha portato alla morte atroce che gente schifosa gli ha inflitto. Marguerite Yourcenar, la grande scrittrice francese, scriveva : "C'è sempre, per me, quell'aspetto sconvolgente dell'animale che non possiede niente, tranne la propria vita, che così spesso gli prendiamo. C'è quell'immensa libertà dell'animale, chiuso sì nei limiti della sua specie, ma che vive esclusivamente la sua realtà di essere, senza tutto il falso che noi aggiungiamo alla sensazione di esistere. Per questo la sofferenza degli animali mi commuove tanto.
Come la sofferenza dei bambini: vi sento l'orrore del tutto particolare del coinvolgere nei nostri errori, nelle nostre follie, degli esseri che ne sono totalmente innocenti (...). Rispondere con la brutalità alla totale innocenza del bambino o dell'animale, che non capisce che cosa gli stiamo facendo, è un crimine veramente ripugnante.
Quando picchiamo un bambino o quando lo affamiamo, quando lo alleviamo in modo che il suo pensiero sia distorto o che egli perda il suo amore per la vita, commettiamo un delitto verso l'universo.
Quando picchiamo un bambino o quando lo affamiamo, quando lo alleviamo in modo che il suo pensiero sia distorto o che egli perda il suo amore per la vita, commettiamo un delitto verso l'universo.
Lo stesso avviene quando uccidiamo inutilmente un animale, o quando, senza una ragione valida, abbattiamo un albero. Ogni volta, tradiamo la nostra missione di uomini, che è quella di organizzare un mondo un po' migliore".
Grazie, Angela