domenica 6 dicembre 2009

Il lavoro è lavoro. Va difeso sempre. Con tutti i mezzi.

SALVO RUSSO INTERVIENE SUL PAVENTATO LICENZIAMENTO DELLE 36 PERSONE DEL CUP.

Sono uno dei trentasei lavoratori di una Società esterna all’ A.S.P. (Azienda Sanitaria Provinciale ) di Enna che gestisce il C.U.P – Centro Unico Prenotazioni –
Ho letto i commenti alla notizia del paventato licenziamento mio e di altre 35 persone e sono rimasto amareggiato ed esterrefatto.
Amareggiato perché se questi “anonimi commentatori “ rappresentano anche solo parzialmente l’opinione pubblica della nostra città e/o della nostra provincia sarà ancora più difficile difendere il lavoro che da quasi cinque anni, “senza soluzione di precarietà”, ci vede impegnati al servizio di un’utenza sempre più sacrificata dalla pubblica assistenza sanitaria.
Esterrefatto per la disinvoltura con la quale , in un coro di consenso, ci viene augurato di PERDERE IL LAVORO ! il tono che si percepisce dietro questo incredibile auspicio è quello della rabbia, dell’acredine, del disprezzo e, perché no, dell’invidia.
Si tratta di anonimi e certo non so chi siano . Però scrivono bene, hanno cercato di argomentare con dovizia di osservazioni il loro consenso a quel “ speriamo che vadano a casa al più presto …..” che chiude il primo commento.
No, non credo che siano i soliti qualunquisti pronti a criticare tutto e tutti.
Poi se scrivono su questo blog si può immaginare che qualche idea politica ce l’hanno, eccome !
Per questo rimango ancora più esterrefatto. la rabbia, l’acredine e il disprezzo del qualunquista ci può anche stare; ma da parte di chi ha la pretesa di commentare esprimendo, in un modo o in un altro, messaggi politici è veramente inammissibile “gufare” perché 36 lavoratori perdano il lavoro dopo cinque anni di precaria stabilità e vadano a casa ….” che tanto fanno anche un lavoro inutile”!
Sono anonimi di destra? di sinistra? di centro ? non importa da che parte stiano …. certamente non rappresentano le loro appartenenze politiche vere o presunte che siano.
Gufare per una provincia con 36 disoccupati in più può farlo soltanto qualcuno intriso di cattiveria o d’invidia . Il cane dell’ortolano , per intenderci.
E adesso consentitemi di parlare del nostro “inutile” lavoro: il C.U.P
Ovviamente non gestiamo soltanto il call center ( 4 addetti su 36 che nell’orario di lavoro “rispondono” sempre ) ma soprattutto i 20 punti di accettazione, prenotazione e pagamento ticket dislocati in tutta la provincia, uno almeno per ogni Comune.
Personalmente lavoro al CUP dell’ex INAM di Piazza Armerina, part time , 6 euro scarse l’ora , con una media di circa 120 operazioni di sportello al giorno con la gestione della cassa oltre ad un’attività interna per caricare le agende dei medici specialisti e per le statistiche.
Servire allo sportello una media di 70/100 persone al giorno senza perdere la calma quando devi rispondere alle puntuali lamentele degli utenti che si vedono assegnare prenotazioni a 3 mesi per una visita cardiologia o a 8 mesi per un doppler angiologico e nel frattempo dare informazioni sugli ambulatori, i medici, gli orari e quant’altro ( lavoro non previsto dalla convenzione e perciò non dovuto e non retribuito ma diventato costante e rilevante e al quale sarebbe scortese sottrarsi) credetemi non è così semplice Certo non voglio “ piangere” sul piatto dove mangio” … chissà quanti vorrebbero essere al mio posto … ma ogni punto di vista ha la sua visuale : la mia è quella di un lavoratore precario, senza certezze sul suo futuro che, però, non può lamentarsi perché sa bene che c’è chi sta peggio e si tiene aggrappato a questa precarietà non perché speri in un’ ipotetica stabilità futura ma perché , con i tempi che corrono, meglio questo che niente!
Potrei continuare a parlarVi del mio lavoro e se lo facessi potrei convincerVi che fra tutti gli sprechi della mala sanità le briciole spese per il nostro stipendio hanno un indice di produttività altissimo che non è dato solo dalla quantità del nostro lavoro ma anche , lasciatemelo dire, dalla qualità che , per la professionalità acquisita in questi anni , ha raggiunto livelli di eccellenza ( come servizio in sé ovviamente e non con riferimento alle prestazioni sanitarie che prenotiamo per le quali certo non sono il più adatto ad esprimere giudizi ).
Può anche darsi, tuttavia, che questo servizio abbia per l’Azienda Sanitaria Provinciale un costo che va ben al di là di quello destinato alle prestazioni di lavoro ( il solito ben informato segnala cifre che non posso contestare perché non sono documentato al riguardo); ma cosa si vuole sostenere che è proprio il caso di … “ buttare il bambino perché sicuramente è insieme ad acqua sporca “?
Complimenti!

E andiamo al principio di legalità . Per qualcuno funziona così.
Dice anonimo Giovanni: questi lavoratori si stanno mettendo nelle mani di un sindacalista della CGIL sicuramente ignorante ( “stupido” dice per la verità l’anonimo commentatore ) e siccome non conosce la legge non sa che ormai le esternalizzazioni dei servizi sono vietate da una recente normativa regionale, quindi , in ogni caso ( e meno male!) saranno licenziati per legge!
Con buona pace dei gufi, dei cani dell’ortolano e di quelli attenti alle finanze pubbliche! Complimenti di nuovo!
Ma il nostro competente commentatore si è dimenticato di scrivere che l’art. 21 legge regionale n. 5/2009 da un lato impone il divieto ma dall’altro consente nel comma successivo di DEROGARE allo stesso divieto, con provvedimento del direttore generale. Si tratta di scelte di opportunità da valutarsi discrezionalmente secondo principi di buon funzionamento e corretta amministrazione, e non certo con la superficialità sprezzante del nostro borioso commentatore !
In ogni caso: il lavoro è lavoro e lo difenderemo con tutti mezzi!

E adesso parliamo di clientele.
Si lo so la politica c’entra, c’entra sempre; perché quando si è vista chiudere le porte delle assunzioni nel pubblico ( troppi concorsi, troppo personale ) ha dovuto ripiegare sulle finestre degli appalti esterni dove certamente qualche entratura non se l’è fatta negare . E allora ?
Volete azzerare le clientele? Bene, anche io sono d’accordo.
Cominciamo dunque da questi 36 candidati al LICENZIAMENTO ?
Questa volta non sono d’accordo: il lavoro è lavoro specie quando è produttivo, utile e ben fatto. Va difeso sempre, con tutti i mezzi.
E’ inaudito tifare per il licenziamento di qualcuno!
Vergognoso tifare per l’ulteriore impoverimento di questa povera Provincia !
I Sindacati fanno il loro mestiere. Difendono i lavoratori sempre. Sanno che un salario in meno è sempre una povertà in più ; e la povertà è pericolosa più cresce, più si espande, più impoverisce.
Un salario, uno stipendio, una pensione in più è ricchezza per tutti non solo per chi la percepisce ; perché il denaro, quando c’è e si spende, produce ricchezza anche per gli altri .. per tutti.
Ma Voi, istruiti e colti, Voi che avete la pretesa di fare opinione , di orientare con i Vostri commenti il pensiero della maggioranza silenziosa , Voi continuate a GUFARE per questi 36 fortunati, privilegiati e non più giovani lavoratori e “sperate” che ci licenzino! VERGOGNA.!
Salvo Russo

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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