mercoledì 24 marzo 2010

Il vescovo alle autorità per il precetto Pasquale "A ciascuno di voi è chiesto di agire sempre con giustizia".

Martedì 5° settimana Quaresima 2010 Piazza Armerina

Precetto Forze dell’Ordine

Illustri Autorità civili e militari, cari appartenenti alle varie Forze dell’Ordine, vi saluto tutti con grande affetto in occasione della messa in preparazione alla S. Pasqua.
Saluto e ringrazio particolarmente il Cappellano militare che ha organizzato questa celebrazione: don Salvatore De Pasquale che conosco e stimo da tanti anni essendo stato mio alunno e confratello nella diocesi di Caltagirone.
A ciascuno di voi esprimo il mio più vivo apprezzamento per la dedizione e il generoso impegno nel tutelare l'ordine e la legalità, nel tenere sotto controllo il territorio, nel difendere i deboli, nel tutelare gli onesti a servizio del bene comune della nostra comunità.
Nel tempo di Quaresima, che il tempo delle prove generali in preparazione alla grande festa di Pasqua, con l’ascolto della parola divina e con le azioni dettate da una fede profonda operante attraverso la carità noi vogliamo ottenere la liberazione operata per noi da Gesù Cristo.
.......................

A Gesù Cristo crocifisso e risorto fanno riferimento le letture della parola di Dio che abbiamo ascoltato.
La prima lettura ci racconta un episodio della lunga marcia verso la libertà del popolo d’Israele che nel deserto si ribella e rimpiange la schiavitù dell’Egitto . Nell'episodio narrato la morte viene dai serpenti che mordono e la salvezza dal serpente di bronzo innalzato che guariva chi lo guardava.
È adombrata nel simbolo del serpente una misteriosa prefigurazione della Croce che per noi cristiani non è più simbolo di morte , di sconfitta, di sofferenza, di maledizione, ma simbolo di vita, di vittoria, di gioia , di amore, di perdono. Il motivo di fondo è che su quel legno c'è Gesù Crocifisso, figlio di Dio, risorto da morte, che regna dalla croce.
In questo episodio Gesù vede la prefigurazione del suo innalzamento sull’albero della Croce, che porterà la salvezza a tutta l’umanità.
Gesù risponde ai farisei:” Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che Io sono il Figlio di Dio. Ed è proprio un centurione pagano a proclamare questa verità sul Calvario.
Con l'esaltazione dell'uomo Gesù sulla croce non avverrà solo il riconoscimento della sua divinità, ma anche quello della sua funzione di rivelatore del Padre ricco di misericordia e salvatore universale.
Nell’evangelista Giovanni, l’evento della croce è trasfigurato e approfondito alla luce della fede. Gesù parla della sua morte prossima come di un “innalzamento” (cf. Gv 3,14) o di una “elevazione” (cf. Gv 12,32), dove l’allusione, al fatto di essere materialmente elevato sulla croce viene quasi a confondersi col mistero successivo della risurrezione e dell’ascensione. Gesù dirà “quando sarò elevato fra cielo e terra attirerò tutti a me”.
Gli uomini, feriti dal peccato, vivranno se guarderanno con una sguardo di fede il Crocifisso.
Ha scritto Simon Weil:” Une delle verità capitali del cristianesimo è che la salvezza sta nello sguardo. Il serpente di bronzo è stato innalzato affinché gli uomini che giacciono mutilati al fondo della degradazione lo guardino e siano salvati. Lo sguardo rivolto alla perfetta purezza ha la massima efficacia nei momenti in cui ci si sente incapaci di quella elevazione dell’anima che si addice alle cose sacre, perché allora il male, o piuttosto la mediocrità, affiora alla superficie dell’anima, nella posizione migliore per essere bruciata a contatto col fuoco.
Credere in Gesù Crocifisso significa partecipare alla sua Pasqua cioè al passaggio dalla schiavitù alla libertà,dal peccato alla vita di grazia, dalla tristezza alla gioia, dall’egoismo all’amore.
Credere a Gesù significa seguirlo nel mistero pasquale, nella passione, nella morte sulla croce e nella risurrezione.
Morte e risurrezione sono l’avvenimento centrale della storia dell’uomo: esse danno alla storia delle miserie umane un corso radicalmente nuovo, e aprono all’uomo la prospettiva della salvezza.
Il mistero pasquale deve illuminare la vita di ognuno di noi nel quotidiano impegno di rifiutare il male e tendere la bene.
Cari amici, la divisa che voi portate, dice che avete scelto il servizio al bene comune come l’impegno della vostra vita. Questo servizio può assumere forme diverse a seconda dell’arma a cui appartenete, ma nella sostanza è la stessa missione: che sia difeso e promosso quel bene comune la cui condivisione costituisce il vero e più robusto tessuto connettivo del nostro popolo, e quindi dello Stato.
Lavoro difficile il vostro, duro mestiere in certi momenti almeno.
A ciascuno di voi è chiesto di agire sempre con giustizia.
La parola e l’esperienza di Gesù ci conducono a considerare la grande verità della Provvidenza di Dio alla quale solamente compete di "saldare i conti" di tutti e di tutto. La Provvidenza di Dio è un ordinamento universale, comprendente il tempo e l’eternità, ed opera la perfetta unione fra l’agire dei giusti e il trionfo della giustizia al momento finale del suo giudizio finale . Non possiamo mai dimenticare che quaggiù le partite si iniziano, ma si saldano nell’eternità.
Cari amici, fra qualche giorno celebreremo la passione del Giusto. Nella sua passione Cristo ha affidato a Dio la "causa dell’uomo": la causa di ciascuno di noi è già stata affidata al Dio ricco di misericordia. E Dio l’ha accolta, risuscitando il Giusto ed introducendo in radice ciascuno di noi nella sua vita eterna.
Gesù Cristo con la sua resurrezione ha dato un senso nuovo non solo alla storia
La notizia sconvolgente della risurrezione di Cristo ci aiuta a superare i momenti di difficoltà perché apre orizzonti sul senso ultimo della nostra vita e sul destino dell'universo.
Cristo , come ha ribaltato la pietra che chiudeva il sepolcro , così può ribaltare la pietra che ci impedisce di riconoscere i segni della presenza di Dio nel nostro tempo e trasformare il nostro cuore di pietra pieno di egoismo e di tristezza in un cuore di carne capace di amare con lo stesso amore gratuito e misericordioso di Cristo e di accogliere in una abbraccio di pace tutti gli uomini.
Per celebrare veramente la Pasqua accogliete nel vostro cuore Cristo, autore e garante della giustizia e della pace vera. Egli vi renderà capaci di quella fortezza evangelica che Vi aiuterà a porre la forza a servizio dei grandi valori della vita, della giustizia, della libertà della verità, della legalità, della pace, del perdono , della fraternità .
Auguri di una buona Pasqua a voi e alle vostre famiglie.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI