giovedì 25 marzo 2010

Gli alimenti crudi della tavolata di San Giuseppe organizzata dal Monte saranno devoluti alle famiglie bisognose

Gli alimenti crudi (pasta, farina), portati dalle famiglie per allestire la tavola di san Giuseppe stamani verranno portati a scuola e consegnati alla vice preside professoressa Stefania Cincotta, affinché sia la scuola a individuare due o più famiglie meno abbienti per consegnare loro gli alimenti.
Questo è quanto stabilito ieri sera dal Consiglio, nel corso della disamina della iniziativa Tavola di San Giuseppe organizzata venerdì 19 marzo.
Ma ciò che ha amareggiato il Consiglio sono le voci messe in giro, che qualche malvagia e stupida mamma, dalla lingua biforcuta, relativamente la concessione di un contributo per l’iniziativa da parte dell’Amministrazione comunale, (volendo fare passare il messaggio che mentre le famiglie si sono adoperate per realizzare le pietanze, il Comitato si sia intascato un fantomatico contributo in denaro).
Il presidente ha tenuto a precisare che nessun contributo e stato ricevuto dell’Amministrazione comunale per organizzare la Tavola di San Giuseppe, gli unici contributi di Pane e pietanze varie sono venuti dai panificatori e dagli sponsor.
Le affermazioni gratuite di persone di animo cattivo, lasciano il tempo che trovano, questo parlare a sproposito lascia intuire quanta ignoranza e malvagità corra tra la gente che ti saluta, che ti sta intorno, forse perché non riescono a capacitarsi sul perché nella società, ci siano uomini e donne che si adoperano in maniera gratuita, promuovendo iniziative per risollevare un quartiere un paese altrimenti monotono e morto.
Purtroppo, a continuato Rausa, le persone non tengono conto del lavoro prestato gratuitamente dei soci, che si sono adoperati per realizzare la Tavola; delle spese vive che ci sono (il pagamento dell’ape per il trasporto, le fotocopie per le locandine, etc).
La gente forse non sa di alcuni soci chi ha preso due giorni di ferie; dei soci che manualmente hanno caricato i tavoli, prelevati dalla palestra Capuana, caricati sull’ape e portati al primo piano della scuola elementare, così come dei due tavoli di ping-pong, prelevati dalla sede del quartiere, caricati sull’ape e portati anch’essi al primo piano della scuola, dei tavoloni di carpenteria, delle oltre 20 cassette di legno e della giornata impiegata per predisporre i vari ripiani e del successivo lavoro per riportare le cose al loro posto, nelle loro sedi.
Ciononostante, a concluso Rausa, seppure queste cose ci dispiacciano, invitiamo chi è dedito a fare pettegolezzi ad informarsi prima di parlare, perché sbagliare è umano, perseverare è diabolico, anche se da certa gentaglia c’è da aspettarsi di tutto.
Noi, imperterriti continueremo a dare il nostro contributo, di idee costruttivo e visibile, molto visibile; fatto di idee e stimoli, a disposizione di tutti, per il nostro Nobile Quartiere Monte, e per la nostra Città, d’altronde, negli ultimi 30 anni di vita, il Comitato di Quartiere Monte a imparato a volare un po’ più in alto.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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