venerdì 4 giugno 2010

Un’immagine vale mille parole…

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di Rosanna Curcuraci

infatti di solito i servizi fotografici (quando non si tratta di fotomontaggi) vengono utilizzati come prove oggettive ed inconfutabili a supporto di ciò che si vuole dimostrare.

In un momento difficile come questo (precari, licenziamenti, cassa integrazione e crisi ci stanno schiacciando più che in altre parti d’Italia) si ha quasi il timore di parlare di frivolezze se ci si ostina ad occuparsi dei cantieri di restauro della nostra città. Tuttavia, poiché fortunatamente ci sono i finanziamenti, dovremmo cercare di spendere al meglio i NOSTRI soldi rivendicando il diritto di esprimere liberamente il nostro parere di cittadini e contribuenti adesso ed in futuro, senza per questo passare per disfattisti.

Mi riferisco ancora una volta all’intervento di restauro del piano Duilio con la piena consapevolezza che tornare indietro è impossibile oltre che antieconomico.

Intorno a questo argomento si sono sviluppate a Piazza Armerina due” scuole di pensiero” contrapposte: i sostenitori della pietra faccia a vista (per quanto mi risulta la maggioranza inascoltata dei cittadini) contro i sostenitori dell’intonaco (orientamento --nettamente in minoranza – avallato soprattutto da chi ha il potere di decidere).

Ognuno ha supportato il proprio punto di vista con vecchie foto della nostra città : i primi con una antica foto probabilmente precedente al periodo fascista (pietra faccia a vista), i secondi con una foto in cui sfilano i gerarchi del fascio (intonaco).l



(le foto originali di migliore qualità sono reperibili nel web)

Quale delle due soluzioni architettoniche risulta più armoniosa?

Inutile ormai la risposta, a meno che non si abbia voglia di rovinarsi la manicure grattando via l’intonaco con le unghie (come qualcuno aveva ironicamente suggerito quando l’intervento era ancora fattibile).

A questo punto, però, vorrei porre almeno una domanda:

la decisione inappellabile della nostra amministrazione, nonostante le segnalazioni provenienti da parecchi cittadini, tende forse a scoraggiare la partecipazione DEMOCRATICA ed il dialogo COSTANTE tra cittadini e amministrazione?

Spero di no. Altrimenti il rischio potrebbe essere una pericolosa ed incoerente adozione di metodi e modi tipici del nostro primo ministro con la collaborazione colpevole di un’ opposizione inesistente.

Rosanna Curcuraci

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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