sabato 23 ottobre 2010

Problemi di illuminazine alla Cattedrale. Quella finestra è un obbrobrio.

L'obbrobrio della finestra in alluminio in
Cattedrale
di Guglielmo Bongiovanni
 Piazza Armerina - Sono bastate quattro gocce d’acqua per mandare in corto l’impianto d’illuminazione del prestigioso tempio voluto da Marco Trigona, al cui interno è custodita l’icona della Patrona della città e della diocesi Maria SS. delle Vittorie. A distanza di qualche mese (luglio), dal ripristino dell’illuminazione, la Basilica Cattedrale e ritornata al buio. Infatti le terrazze, la cupola, il timpano, di sera scompaiono, o per meglio dire si confondono con il buio della notte, non permettendo di potere ammirare la composita bellezza architettonica della chiesa. “Il nostro appello – chiede il comitato del quartiere Monte – è rivolto all’amministrazione comunale e al dott. Francesco Galati, solerte funzionario togliere quella orrenda finestra in allumino anodizzata grigia che deturpa un lato della facciata della Basilica Cattedrale. Tale richiesta adirittura venne avanzata
dell’assessorato al Turismo Beni culturali, affinché si possa intervenire al più presto presso le ditte che curano la manutenzione delle rete elettrica, per conto del Comune, per la sistemazione di quanto sopra esposto.” E’ la seconda volta, a distanza di pochi mesi, che il comitato del quartiere più antico della città segnala problemi di illuminazione di uno dei più importanti monumenti dell’intera Sicilia. L’appello di ripristino dell’illuminazione del tempio voluto dal barone Marco Trigona, legato alla patrona della città Maria Santissima delle Vittorie, tale da lasciare tutte le suwe ricchezze per la costruzione della Basilica si aggiunge all’appello, che sembra esser rimasto tale, rivolto da E.G. che chiedeva di
quattro anni alla Soprintendenza di Enna e che ora pensa di rivolgersi alla Procura della Repubblica di Enna per chiedere se in questo comportamento non si possa ravvisare il reato di omissione d’atti d’ufficio.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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