venerdì 14 gennaio 2011

Il vescovo Pennisi negli archivi segreti di Wikileaks. "E' uno dei pochi che combatte la mafia"

Piazza Armerina. “Il vescovo della città dei mosaici, Michele Pennisi, è uno dei pochi nella chiesa che combatte la mafia”. A dirlo sono i dossier segreti di Wikileaks messi da poco on line che svelano interessanti retroscena tra il console generale Usa a Napoli J. Patrick Truhn ed i suoi superiori a Washington. In un dispaccio del giugno del 2008 Truhn parla della chiesa cattolica che viene criticata dal console per “non assumere una forte posizione pubblica contro il crimine organizzato.
Uno dei pochi preti che lo ha fatto, padre Luigi Merola, è ora sotto scorta, così come il vescovo di Piazza Armerina Michele Pennisi”. Truhn suggerisce anche a Washington di intercedere presso gli stati maggiori per incrementare la lotta alla mafia.
“Occorre lavorare – diceva J. Patrick Truhn nel dispaccio - per fare presente al nuovo governo che la lotta al crimine organizzato è una seria priorità del governo Usa, e che i drammatici costi economici della criminalità sono un argomento convincente per una azione immediata”. Scriveva ancora il console “Anche se le associazioni imprenditoriali, i gruppi di cittadini e la Chiesa almeno in alcune aree, stanno dimostrando promettente impegno nella lotta alla criminalità organizzata, lo stesso non si può dire dei politici italiani, in particolare a livello nazionale. Come ci ha ricordato Roberto Saviano, il tema (della lotta alla criminalità organizzata) è stato virtualmente assente dalla campagna elettorale di marzo-aprile”. Ma il vescovo di Piazza Armerina Michele Pennisi non si sente un eroe isolato, anzi – da noi interpellato - critica le affermazioni del console americano “La mia posizione contro la mafia scaturisce, oltre che dalla mia formazione – anche da innumerevoli esempi che gli uomini della chiesa hanno dato nella lotta al crimine mafioso da Padre Puglisi al cardinale Pappalardo a Giovanni Paolo II, per non parlare dei tanti altri. La chiesa in questi ultimi decenni si è distinta per uno lotta chiara contro la mafia. Anzi – dice ancora il vescovo piazzese – proprio don Luigi Sturzo nel novembre del 1943 dall’esilio americano fu uno dei primi a dire che erano proprio gli americani a non lottare contro la mafia favorendo alcuni comandanti anglo-americani che appoggiavano in Sicilia il peggio della classe dirigente fatta di latifondisti con simpatie separatiste e intessevano relazioni pericolose con l’alta mafia”.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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