Andrea Arena |
Questo piccolo post è scritto per cercare di chiarire, a me stesso e agli altri uomini e donne piazzesi, le dinamiche che hanno portato all’intasamento, dovuto al traffico, della città dei mosaici. Sono stato spinto dai continui attacchi di cittadini che, giustamente, criticano gli amministratori da tantissimi anni.
Io credo che il problema del traffico piazzese non debba esser contestato ad un sindaco o ad un assessore di turno, ma alla classe politica in generale che ha amministrato la città almeno negli ultimi vent’anni.
Non sono un tecnico, ma credo che l’ingolfamento del traffico sia dovuto alla sregolatezza con il quale la città di Piazza Armerina si è sviluppata e quindi agli accordi taciti o meno che imprenditori e palazzinari hanno fatto con i politici nelle stanze dei bottoni. Il punto sta nello sviluppo della città effettuato senza piano regolatore e senza logica territoriale e quindi sociale.
Un esempio per tutti potrebbe essere la zona di C/da Santa Croce che è stata vittima di una spietata urbanizzazione di tipo esclusivamente abitativo a scapito di intere zone - vedi il centro storico - che si sono lentamente svuotate creando sacche consistenti di popolazione che vivono esclusivamente in aree prive di servizi e lontane dal centro della città.
Tutto ciò è stato possibile, anno dopo anno, variante dopo variante in consiglio comunale, non pensando ai problemi che avrebbero creato ai piazzesi del domani, cioè a noi.
Il legame di questa faccenda con il traffico è elementare: se esistono zone della città densamente popolate e altre scarsamente popolate si verifica che le strade comunali atte a servire un traffico normale vengono travolte da troppi mezzi in pochi punti della città e da pochi mezzi in molti punti della città. Un esempio di questo caso è dato dall’incrocio di Via Manzoni e Via Machiavelli (Costantino) che in ore di punta è impraticabile a causa della pesante mole di mezzi che invadono le strade.
La faccenda del traffico, come molti altri problemi che caratterizzano la nostra città, va affrontata intervenendo si nello specifico, ma non dimenticando che la soluzione generale è sempre di natura politico-programmatica.
Il mio auspicio è quello di avere amministratori che pensino ad un nuovo sviluppo organico in linea con quanto prescritto dal nuovo PRG, limitando al minimo le varianti e le speculazioni che già troppi danni hanno causato.
Andrea Arena