Votando contro l’istituzione delle due tasse, addizionale irpef e accise sulla bolletta Enel proposte dall’amministrazione Nigrelli, i consiglieri in questione hanno fatto la cosa giusta. In un momento di crisi come quella attuale dove le famiglie stentano ad arrivare a fine mese, dove le attività commerciali ed artigiane, non riescono a far fronte ai debiti e alle varie scadenze, la cosa peggiore che si possa fare, è istituire nuove tasse, quando già ci sono serie difficoltà a pagare quelle già in vigore.
Quest’amministrazione invece di proporre nuove tasse, avrebbe potuto prima coinvolgere le parti sociali, le organizzazioni sindacali di categoria e tutte le forze politiche, in modo da cercare e trovare insieme le risorse necessarie a compensare le entrate che verranno a mancare a causa dei minori trasferimenti da parte di stato e regione. Purtroppo però questo non è avvenuto, perché anzi che essere in uno stato democratico, sembra di essere in monarchia, dove il Re decide e gli altri devono adeguarsi.
Tutto questo però, ha portato all’ennesimo fallimento di una politica che tutto fa tranne che pensare a come venire incontro alle esigenze del popolo. Anzi, invece di iniziare a tagliare laddove possono esserci degli sprechi, l’ amministrazione è andata sullo spiccio, pensando di tassare tranquillamente i ceti più deboli e le attività commerciali e artigiane. Perché chi avrebbe risentito il peso di queste due tasse più degli altri, sarebbero state proprio queste due fasce sociali, specie sulla bolletta Enel che spesso si paga con ritardo dopo l’avviso di sospensione, proprio perché si cerca sempre di pagare prima le tasse più urgenti. Ora però partiti e consiglieri che hanno votato giustamente contro questi provvedimenti, devono caricarsi sulle spalle il futuro di Piazza Armerina. Si devono rendere conto che questa è diventata una situazione insostenibile per la città e che non si può aspettare oltre. Non ci sono più le condizioni. L’economia è bloccata, il Sindaco vive in un mondo proiettato al futuro che in realtà non esiste, l’assessore al commercio è sordo alle esigenze e alle richieste del comparto a cui dovrebbe dare più ascolto, le organizzazioni sindacali non vengono tenuti in considerazione, perciò auspico che gli stessi consiglieri siano consequenziali ed inizino ad avviare l’ iter per presentare la mozione di sfiducia già nel prossimo autunno, così che ognuno si prenda le proprie responsabilità nei confronti dei cittadini. Qualcuno dice che non ci sono i numeri! Bene, almeno per presentarla i numeri ci sono, dopodiché in aula vedremo veramente chi è contro quest’amministrazione e chi invece gli fa la stampella sottobanco.
Il responsabile ANVA Confesercenti di Piazza Armerina
Salvatore Cimino