venerdì 28 ottobre 2011

L'Orologio di Palazzo del Senato, poesia in lingua gallo-italica

A seguito di un nostro post del 7 ottobre http://www.quartieremonte.com/2011/10/lorologio-fermo-simbolo-di-una-citta.html, sull'Orologio di Palazzo di Città, le cui lancette sono ferme da diverso tempo, il poeta Pino Testa, ironicamente in una sua poesia, nella lingua dei nostri padri, trascrive in versi l'amarezza e lo status quo, a cui sono sottoposte le cose che sono sotto gli occhi di tutti.
U  rr’ddògg’ dû  Palazz’ dû Senatu
A furia d’ talier’lu ogn’ mattina,
è d’v’ntàit   strab’ch’”  d’ nögg’.
Ma l’àutr’ögg  d’ vavarèdda  böna,
m’ grìa: nan “cammina st’ rr’ddògg’…!
Sègna sémpr’ i tré…e né campàna sona…!
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Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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