A seguito di un nostro post del 7 ottobre http://www.quartieremonte.com/2011/10/lorologio-fermo-simbolo-di-una-citta.html, sull'Orologio di Palazzo di Città, le cui lancette sono ferme da diverso tempo, il poeta Pino Testa, ironicamente in una sua poesia, nella lingua dei nostri padri, trascrive in versi l'amarezza e lo status quo, a cui sono sottoposte le cose che sono sotto gli occhi di tutti.
U rr’ddògg’ dû Palazz’ dû Senatu
A furia d’ talier’lu ogn’ mattina,
è d’v’ntàit “strab’ch’” d’ nögg’.
Ma l’àutr’ögg d’ vavarèdda böna,
m’ grìa: nan “cammina st’ rr’ddògg’…!
Sègna sémpr’ i tré…e né campàna sona…!
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