VOLONTARIATO GRATUITA’:RISORSE, LIMITI PROSPETTIVE
22 ottobre 2011 Hotel Villa Parco Paradiso Piazza Armerina
Intervento di Mons. Michele Pennisi Vescovo di Piazza Armerina
Sono molto lieto di partecipare nell’Anno europeo del volontariato a questa iniziativa di riflessione comune organizzata dalla Caritas Diocesana,dall’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, dal Movi di Gela, dall’Avulss, dall’associazione Meter, con il sostegno del Cesvop, dal Centro Servizi per il volontariato etneo e del Kivanis Club di Piazza Armerina.
Ringrazio tutti gli organizzatori e saluto i relatori Don Fortunato di Noto presidente dell’Associazione Meter, Maria Grazia Turconi Loiacono responsabile regionale dell’AVULSS ed Edoardo Patriarca Segretario delle Settimane Sociali dei Cattolici e esperto del Presidente della Repubblica per il Terzo settore in seno al Consiglio Nazionale per l’Economia e il Lavoro.
Il volontariato è un’attività gratuita che porta a spendere del tempo in attività che non sono retribuite in alcun modo e che non generano un vantaggio materiale né diretto né indiretto alla persona.
In una società dominata dalla brama dell’avere e del possedere per consumare e della quale così spesso sono messe in rilievo le ombre e le manifestazioni deteriori, IL VOLONTARIATO offre la testimonianza del permanere di vivaci e genuine energie spirituali che mettono in evidenza il primato del dono e del servizio disinteressato, teso a costruire una società solidale.
Il pericolo del volontariato può essere quello di chiudersi in sé diventando il surrogato di uno Stato che è incapace di produrre regole e programmi, vivendo forme di narcisismo o di autoassoluzione di fronte alla responsabilità verso i deboli e ponendosi come forma di correttivo e non sfida alla logica individualista prevalente.
La cittadinanza sociale è la figura nuova della solidarietà che dovrebbe garantire dignità e diritti sociali a tutti, anche ai soggetti più deboli.
La Chiesa si sente impegnata a promuovere i valori della gratuità e del volontariato
Il volontariato è come un segno e una espressione della carità evangelica, che è dono gratuito e disinteressato di se stesso al prossimo, particolarmente ai più poveri e più bisognosi.
Dev’essere precisamente questa dimensione di fede e di a conferire un’impronta tutta speciale al progetto di vita e allo stile d’azione di volontari cristiani. Proprio perché il servizio volontario cristiano è una missione elevata, esso è anche difficile, esigente, esposto a rischi.
Chi lo affronta deve essere, perciò, munito di una specifica competenza professionale e tecnica, e deve soprattutto poter contare su di una personalità matura. Non ci si può improvvisare “volontari” solo sulle ali dell’entusiasmo, senza le necessarie e comprovate qualità di carattere. Tale servizio, infatti, esige spirito di povertà, capacità di prestare la propria opera senza ostentazione, ma con discreta e cordiale amicizia. Esso postula ancora allenamento al sacrificio, atteggiamento di ascolto, sensibilità ai valori culturali e spirituali dell’ambiente, prudenza nei giudizi, discernimento nelle scelte, testimonianza di vita autenticamente cristiana.
Riguardo ai luoghi e all ‘organizzazioni del volontariato c'è il volontariato - sempre esistito - che non appartiene a nessuna organizzazione.
Un altro ambito tradizionale in cui è stato svolto del volontariato sono le parrocchie e gli enti religiosi. Molte attività parrocchiali si sono rette grazie al tempo speso gratuitamente da alcune persone senza che esse fossero strutturate in organizzazioni di volontariato.
Gli ambiti di attività, i luoghi del volontariato sono molto più numerosi e diversificati rispetto alle specifiche associazioni di volontariato che si qualificano tali in quanto si reggono sull’apporto assolutamente prevalente di prestazioni di volontariato. Il lavoro prodotto e realizzato all’interno di queste organizzazioni deve assolutamente e prevalentemente essere formato da prestazioni volontarie e gratuite.
I serbatoi di generazione del volontariato sono l’associazionismo cattolico e laico,di cui si è occupata la Settimana Sociale dei cattolici di Reggio Calabria, che garantiscono la formazione di uomini e donne alla gratuita e alla solidarietà , che devono coniugarsi con la competenza specifica e la professionalità nei campi in cui si opera.
Mi auguro che la cultura della gratuità propria del volontariato si diffonda soprattutto nei giovani per un futuro aperto alla speranza.
Il volontariato è un’attività gratuita che porta a spendere del tempo in attività che non sono retribuite in alcun modo e che non generano un vantaggio materiale né diretto né indiretto alla persona.
In una società dominata dalla brama dell’avere e del possedere per consumare e della quale così spesso sono messe in rilievo le ombre e le manifestazioni deteriori, IL VOLONTARIATO offre la testimonianza del permanere di vivaci e genuine energie spirituali che mettono in evidenza il primato del dono e del servizio disinteressato, teso a costruire una società solidale.
Il pericolo del volontariato può essere quello di chiudersi in sé diventando il surrogato di uno Stato che è incapace di produrre regole e programmi, vivendo forme di narcisismo o di autoassoluzione di fronte alla responsabilità verso i deboli e ponendosi come forma di correttivo e non sfida alla logica individualista prevalente.
La cittadinanza sociale è la figura nuova della solidarietà che dovrebbe garantire dignità e diritti sociali a tutti, anche ai soggetti più deboli.
La Chiesa si sente impegnata a promuovere i valori della gratuità e del volontariato
Il volontariato è come un segno e una espressione della carità evangelica, che è dono gratuito e disinteressato di se stesso al prossimo, particolarmente ai più poveri e più bisognosi.
Dev’essere precisamente questa dimensione di fede e di a conferire un’impronta tutta speciale al progetto di vita e allo stile d’azione di volontari cristiani. Proprio perché il servizio volontario cristiano è una missione elevata, esso è anche difficile, esigente, esposto a rischi.
Chi lo affronta deve essere, perciò, munito di una specifica competenza professionale e tecnica, e deve soprattutto poter contare su di una personalità matura. Non ci si può improvvisare “volontari” solo sulle ali dell’entusiasmo, senza le necessarie e comprovate qualità di carattere. Tale servizio, infatti, esige spirito di povertà, capacità di prestare la propria opera senza ostentazione, ma con discreta e cordiale amicizia. Esso postula ancora allenamento al sacrificio, atteggiamento di ascolto, sensibilità ai valori culturali e spirituali dell’ambiente, prudenza nei giudizi, discernimento nelle scelte, testimonianza di vita autenticamente cristiana.
Riguardo ai luoghi e all ‘organizzazioni del volontariato c'è il volontariato - sempre esistito - che non appartiene a nessuna organizzazione.
Un altro ambito tradizionale in cui è stato svolto del volontariato sono le parrocchie e gli enti religiosi. Molte attività parrocchiali si sono rette grazie al tempo speso gratuitamente da alcune persone senza che esse fossero strutturate in organizzazioni di volontariato.
Gli ambiti di attività, i luoghi del volontariato sono molto più numerosi e diversificati rispetto alle specifiche associazioni di volontariato che si qualificano tali in quanto si reggono sull’apporto assolutamente prevalente di prestazioni di volontariato. Il lavoro prodotto e realizzato all’interno di queste organizzazioni deve assolutamente e prevalentemente essere formato da prestazioni volontarie e gratuite.
I serbatoi di generazione del volontariato sono l’associazionismo cattolico e laico,di cui si è occupata la Settimana Sociale dei cattolici di Reggio Calabria, che garantiscono la formazione di uomini e donne alla gratuita e alla solidarietà , che devono coniugarsi con la competenza specifica e la professionalità nei campi in cui si opera.
Mi auguro che la cultura della gratuità propria del volontariato si diffonda soprattutto nei giovani per un futuro aperto alla speranza.