Voi che vi avvinghiate come serpi
a poltrone invase dalle vostre indegne natiche,
voi che stillate famelici
ogni goccia del sangue versato per la Patria.
Voi che giungete incuranti
nelle vostre lussuose case,
voi che trovate tornando a sera
cibo raffinato e fiumi di champagne
nelle vostre lussuose case,
voi che trovate tornando a sera
cibo raffinato e fiumi di champagne
Voi che estirpate le radici della democrazia,
voi che ingrati sputate sulla bandiera.
Voi…indegni:
considerate se questo è un uomo,
che si dimena fra gli stage,
che fissa la sua laurea appesa al muro di un monolocale,
che lotta inerme per un futuro,
che mira la sua compagna sognando una famiglia.
Meditate che questo succede ogni giorno:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore,
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri compagni di merende.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
che si dimena fra gli stage,
che fissa la sua laurea appesa al muro di un monolocale,
che lotta inerme per un futuro,
che mira la sua compagna sognando una famiglia.
Meditate che questo succede ogni giorno:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore,
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri compagni di merende.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
torniate giovani in un paese per vecchi.
Mario Conti