Quando ho aderito al PD ho spiegato le mie ragioni e le mie motivazioni in maniera sincera e sentita come tutte le cose che ho fatto nella vita, a volte indovinando a volte sbagliando. Nessuno è perfetto!....Si sa, nella vita si può sempre sbagliare, l’importante è che non lo si faccia in malafede. Questa è la filosofia di vita che finora ha sorretto qualunque atto della mia vita e qualunque frammento dei miei pensieri. Ebbene, a distanza di quasi due anni dalla mia adesione al PD, è giusto che io, per primo, debba fare un bilancio della stessa. Fino ad ora, come tanti possono confermare, non sono mai intervenuto ufficialmente, tramite stampa od organi di informazione, perché, quando si aderisce a un partito, la prima regola da rispettare è proprio quella di rispettare le regole e disciplina di partito, oltreché disciplina di vita mia personale, impone che chi rappresenta il partito (il segretario o il coordinatore o l’organo direttivo) sia l’unico abilitato e autorizzato a parlare a nome e per conto del partito e dei suoi iscritti. E questa regola è stata sempre rispettata dal sottoscritto. Ma, nella vita, ci sono dei limiti e delle linee di demarcazione che non possono essere travalicate a discapito dei propri valori e dei propri ideali di vita. Questi limiti sono stati oltrepassati con gli ultimi vergognosi, disdicevoli, penosi, infamanti, umilianti, disonorevoli comportamenti della segreteria nazionale nei confronti del peggiore governo che la Repubblica Italiana ricordi nella sua storia. Mai la classe operaia, intellettuale, amministrativa, in una parola, la grande massa dei lavoratori , dei pensionati, delle casalinghe, degli studenti, dei disoccupati, dei precari, dei cittadini si è trovata, o, per meglio dire, è stata costretta in ginocchio come adesso; mai, a memoria d’uomo, si ricorda una Italia così debole, paurosa e indecisa sul da farsi, mai una classe politica così assente, mai un governo così insensibile e lontano dai bisogni della gente, mai delle istituzioni così simili allo sceriffo di Nottingham, mai un popolo ridotto alla fame di verità, di lavoro, di giustizia sociale come quello italiano. E’ semplicemente vergognoso che l’opposizione o la pseudo-opposizione e, con essa, il PD fornisca la stampella d’appoggio parlamentare di consenso a delle manovre economiche e fiscali che hanno ridotto alla fame milioni di lavoratori e di pensionati, che abbiano sottratto ai cittadini finanche la facoltà di protestare o di criticare, con una informazione cortigiana e con organizzazioni sindacali compiacenti e autolesionisti, senza uno straccio di conflitto o di contrapposizione sul territorio. Lavoratori e imprenditori si suicidano perché non riescono a soddisfare la fame del Moloch capitalistico che si introietta nelle cartelle esattoriali, in una logica perversa di anteposizione degli indici economici e numerici a quelli sociali, e tutto quello che si riesce a dire è che si è solidali, semplicemente solidali, senza nessun provvedimento concreto ed effettivo che tuteli i cittadini contro ogni forma di angheria nella riscossione dei tributi per i servizi essenziali quali l’acqua, la casa, l’igiene ambientale, avallando l’operare di una ingiustizia normata e regolamentata da società private che del bene comune e della collettività se ne sono sempre e solo infischiate, non solo a livello nazionale ( vedi referendum sull’acqua pubblica), ma anche a livello locale ( i “tagli” del servizio idrico, le cartelle esattoriali sui servizi essenziali, ecc). E il PD è uno dei principali artefici di questa situazione terzomondista e di minorazione della realtà circostante. E, allora, quello che doveva diventare occasione e luogo ideale di confronto e di dialogo costruttivo, è rimasto così solo nelle intenzioni e nelle parole, con il pericolo che il silenzio e l’impotenza possano essere interpretate come connivenza e complicità . No!......Il sottoscritto è abituato a pensare con la propria testa, a parlare con la propria bocca e ad agire con il proprio cuore. Da oggi non intende più avallare, con la propria tessera, un partito che ha paura di governare, che si è fatto servo di Monti e complice di Berlusconi, e compare di quella Fornero che sta facendo versare lacrime e sangue a precari, lavoratori e pensionati. Il mio disagio ha superato il limite della sopportazione e la rabbia è giunta al colmo. Pertanto, a far data da oggi, mi ritengo sciolto da qualunque vincolo istituzionale, politico e regolamentare del PD. Ringrazio per la gentilezza e la cortesia tutti i compagni e amici di percorso che ho avuto il piacere e l’onore di conoscere e frequentare in questa esperienza seppur breve e ritorno a fare quello che ho sempre fatto: essere un uomo libero e amare, indissolubilmente e incondizionatamente, la mia Repubblica, democratica e fondata sul lavoro.
L’ex iscritto al PD
Bascetta Luigi
Chi sono
Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com
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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"
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