venerdì 17 agosto 2012

Romeno geloso della moglie si pianta un chiodo nel cranio

GELA - Quella convinzione che la moglie lo tradisse, l'idea di vedere andare in fumo il suo matrimonio, era un vero e proprio chiodo fisso. Nel senso letterale del termine, perché per punirsi per questo assillo, l'uomo si è conficcato in testa, con l'ausilio di un martello, un chiodo di otto centimetri. Così avrebbe allontanato l'idea del tradimento della consorte.
La storia dai contorni horror è accaduta Gela. Ad accorgersi dell'uomo, un rumeno quarantenne che da qualche tempo vive nella cittadina in provincia di Caltanissetta, è stata la polizia. Gli agenti, hanno notato lo straniero nei pressi della stazione, riverso per terra e in evidente stato confusionale. Quando i poliziotti si sono avvicinati a lui, hanno fatto l'amara scoperta: sulla sua fronte era stato piantato un chiodo. Quando gli agenti gli hanno chiesto cosa fosse successo, il rumeno ha raccontato dei suoi sospetti sui presunti tradimenti della moglie. E sul singolare modo di punirsi.

Gli uomini del commissariato di Gela non hanno potuto fare altro che allertare i soccorsi. I medici hanno disposto il trasferimento dell'emigrato presso l'ospedale Cannizzaro di Catania dove il protagonista di questa raccapricciante storia verrà sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico. "Abbiamo sequestrato il martello utilizzato per compiere il gesto inconsulto e stiamo indagando su quanto accaduto – ha raccontato il vice dirigente Marcello Gatto – è un caso curioso di autolesionismo che ci ha portati ad interrogare anche la moglie. La donna ci ha detto che non è la prima volta. Pare che il marito anche in Romania abbia compiuto lo stesso gesto, temendo un tradimento, dopo essersi infilzato un chiodo in testa, vi avrebbe appeso degli indumenti intimi e così conciato avrebbe cominciato a vagare per le vie".



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Agostino da iPhone

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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