martedì 27 novembre 2012

Mai più Violenza sulle Donne. Non ti Lasciamo Sola!

di Loretta Vargiu
In occasione della Giornata Internazionale sulla Violenza alle Donne, l’Assessorato alle Pari Opportunità di Piazza Armerina, attiva la pubblicizzazione dei numeri telefonici di emergenza a cui potersi rivolgersi in caso di bisogno. Un breve spot, trasmesso nel pannello a led in Piazza Cascino, divulgherà ininterrottamente i due numeri, quello nazionale 1522 e quello locale cell.320.9440262, operativi 24 ore su 24 e collegati tra loro attraverso la Rete dei Centri antiviolenza, e trasmetterà il messaggio: Mai più Violenza sulle Donne. Non ti Lasciamo Sola!


L’Assessorato, con questa prima azione, avvia un progetto di divulgazione capillare, rivolto a raggiungere tutte le donne della Città. La finalità è che ogni donna e ogni ragazza, abbia sempre  con se i numeri  a cui rivolgersi in caso di malaugurata emergenza per se stessa o per fornire un primo aiuto ad un'altra donna. L’idea è che attraverso l’acquisizione dei numeri, le donne possano  “sentirsi meno sole” e più sicure avendo la certezza di potersi rivolgere alle istituzioni preposte, nel rispetto della privacy e dell’anonimato. 
Dal 2006 il Ministero, ed in particolare il Dipartimento per le Pari Opportunità ha sviluppato, mediante l’attivazione del numero di pubblica utilità 1522, un'ampia azione di sistema per il contrasto del fenomeno della violenza a danno delle donne.
Nato e pensato come servizio pubblico di ascolto e sostegno alle donne vittime di violenza, dal 2009, con l’entrata in vigore della L.38/2009 in tema di atti persecutori, ha iniziato un’azione di sostegno anche nei confronti delle vittime di stalking.
Il numero 1522 è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell'anno ed è accessibile dall'intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un'accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo, russo e arabo.
Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza  e di stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso il  Centro Antiviolenza più vicino chiamati  a contrastare il fenomeno della violenza di genere e garantendo i necessari raccordi tra diverse le diverse competenze nel campo giudiziario, sociale, sanitario, della sicurezza e dell'ordine pubblico.
A Piazza Armerina dal 2010 esiste l’Associazione DonneInsieme - Sandra Crescimanno con la finalità di accogliere e tutelare le donne vittime della violenza di genere e di  stalking. A tale scopo, l'Associazione ha costituito il primo Centro Antiviolenza della provincia di Enna, dove le socie volontarie, appositamente formate, gestiscono uno sportello di prima accoglienza, offrendo gratuitamente aiuto, sostegno psicologico e legale alle donne, vittime di maltrattamenti, abusi e difficoltà, che vi si rivolgono, accompagnate anche da minori.
In Italia la più diffusa forma di violenza di genere è quella familiare o domestica, che si presenta spesso nella forma della violenza composita, a cui si associano varie tipologie di violenza: fisica, psicologica, economica, sessuale. La "Violenza fisica", è quella più evidente ed implica atti corporali che provocano dolore e lesioni, ma più subdola e spesso meno evidente alle vittime stesse è la "Violenza psicologica", fatta di minacce, di insulti, di umiliazioni, di attacchi all'identità e all'autostima, in cui la donna si ritrova spesso isolata, o controllata nelle sue relazioni con gli altri, ma anche mandata fuori di casa, o, al contrario rinchiusa in casa.
Esiste anche la "Violenza economica" in cui alla donna si sottrarre il suo stipendio, le si impedisce qualsiasi decisione in merito alla gestione dell'economia familiare, oppure la si obbliga a lasciare il lavoro o le si impedisce di trovarsene uno, spesso la si costringe a firmare documenti, a contrarre debiti, a intraprendere iniziative economiche, a volte truffe, contro la sua volontà. Ed infine la “Violenza sessuale”, fatta di battute e prese in giro a sfondo sessuale, di telefonate oscene, di costrizione ad atti o rapporti sessuali non voluti, stupro, prostituzione e gravidanze non volute.
 Come si può vedere la violenza ha mille volti e alcuni sono così familiari da non essere riconosciuti come tali.  
La violenza domestica si configura in una serie di strategie agite dal partner al fine di poter esercitare il proprio controllo sulla compagna e spesso anche sui figli. Il partner violento crea  un clima di tensione e di isolamento che si realizza attraverso minacce, divieti episodi , colpevolizzazione e denigrazione della donna; è in questo clima che si inscrive l' episodio di violenza. Solitamente la frequenza e la gravità degli episodi tendono ad aumentare col tempo, sino a quando le donne, dopo vari tentativi di ricomposizione e recupero della relazione (tentativi che vedono la messa in campo di varie strategie di sopravvivenza, quali la minimizzazione degli episodi di violenza e l'autocolpevolizzazione), non decidono di sottrarre sé stesse e i propri figli a tale situazione di sopraffazione. E’ in questo momento che il supporto di un Centro Antiviolenza può costituire un aiuto concreto per le donne e per i loro bambini. Infatti le conseguenze della violenza domestica si ripercuotono  anche sui figli, sia che siano essi stessi maltrattati, sia che "semplicemente" assistano agli episodi di violenza. I bambini e le bambine che assistono a scene di violenza domestica o che ne sono stati/e vittime in prima persona, mostrano problemi di salute e di comportamento, tra cui disturbi di peso, di alimentazione o del sonno. Possono avere difficoltà a scuola e non riuscire a sviluppare relazioni intime positive. Possono cercare di fuggire da casa o anche mostrare tendenze suicide.
Chiunque riconoscesse di vivere una delle situazioni sopradescritte, può rivolgersi al Centro antiviolenza, attraverso una semplice e riservata telefonata al 1522 o al cell.320.9440262. Il nostro augurio, è che gli squilli dei telefoni antiviolenza diventino sempre più rari fino a quando non si dovranno più sentire.
L’Assessore alle Pari Opportunità
Loretta Vargiu

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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