mercoledì 19 dicembre 2012

Percorsi di Luce.L’Adorazione dei pastori di Matthias Stomer a Piazza Armerina

Mostra accessibile a ipovedenti e non vedenti
in collaborazione con la Stamperia Regionale Braille UIC di Catania
Palazzo Trigona
Piazza Duomo 20
21 dicembre 2012 – 6 gennaio 2013

Un percorso sensoriale per i non vedenti, la scoperta dell’arte attraverso il metodo Braille, un vero e proprio viaggio tattile verso la luce. Un’esperienza ormai diffusa nel mondo che arriva a Piazza Armerina in occasione dell'esposizione temporanea della tela “L’Adorazione dei pastori” di Matthias Stomer, prestata eccezionalmente dal Comune di Monreale per il periodo natalizio. Opera che anche i ciechi potranno “vedere” sfiorando tre pannelli, a rilievo, appositamente realizzati dagli esperti della Stamperia regionale Braille onlus. Un’iniziativa del Parco archeologico della Villa del Casale di Piazza Armerina, in continuità con l’innovativa scelta di dotare l’antica residenza romana di una segnaletica “leggibile” anche per i non vedenti. Un circuito di visita e didattica che è nei programmi del Parco, per l’ampliamento della fruizione del sito, dopo la riapertura della Villa, in luglio, al termine del complesso restauro durato oltre cinque anni.

Il quadro, la sua riproduzione in rilievo e il percorso didattico, leggibile in Braiile, saranno in mostra a Palazzo Trigona, a Piazza Armerina dal 21 dicembre al 6 gennaio e saranno visitabili tutti i giorni dalle 10 alle 18 con ingresso libero (chiusura il 25 dicembre e l'1 gennaio). L’inaugurazione è invece fissata per giovedì 20 dicembre alle 16,30. La mostra “Percorsi di luce” è curata da Giada Cantamessa con la collaborazione di Mara Pecci, grafica di Manuele R. Pennisi. L’opera dello Stomer sarà presentata dalla studiosa Angheli Zalapì

“La Villa del Casale – spiega Guido Meli, direttore del Parco archeologico di Piazza Armerina – è diventata ambasciatrice di cultura e abbraccia tutte le forme di espressione e i linguaggi che riconducono all’arte. Con questo evento vogliamo abbattere un’ulteriore barriera, rendendo fruibile la pittura anche ai non vedenti. E’ la stessa filosofia che ci ha guidato per la realizzazione della segnaletica alla Villa del Casale: la civiltà di un Paese si misura proprio dalla capacità di integrare e di annullare le differenze e le diversità”.

L’Adorazione dei Pastori, uno dei tesori dell’arte sacra conservati in Sicilia, è custodita a Monreale e per la prima volta potrà essere ammirata dal vivo a Piazza Armerina. La tela si deve al pittore olandese Matthias Stomer, artista seicentesco che si ispirava allo stile di Caravaggio, e che lavorò a lungo in Sicilia e in particolare a Palermo, Messina, Monreale e Caccamo, dove si legò ad importanti famiglie aristocratiche locali, i conti di Mazzarino, i principi di Villafranca e gli Afflitto di Belmonte. L'Adorazione dei Pastori fu dipinta su incarico dell' arcivescovo Torresiglia per la Chiesa dei Cappuccini di Monreale intorno al 1642.

La “visione tattile” sarà progressiva, un vero e proprio “percorso verso la luce”: in ognuno dei tre pannelli previsti saranno riprodotti in rilievo parti del dipinto (ad iniziare dal gruppo centrale, poi via via prenderanno spessore gli altri personaggi) che, grazie alla tecnica del rilievo, i non vedenti potranno toccare.La visione del dipinto è preceduta da una serie di pannelli esplicativi di approfondimento, anche questi leggibili con scrittura Braille.

La Stamperia Regionale Braille, partner dell’iniziativa con il Parco archeologico della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, è oggi una Onlus sostenuta, principalmente, dalla Regione Siciliana. Vi lavorano trenta persone con un indotto di altre trecento. Nel Museo Tattile di Catania, istituito dalla Stamperia, sono esposti tra l’altro i plastici dei Templi di Agrigento, del vulcano Etna, del Castello Ursino, della chiesa catanese di San Giuliano, una galleria di monumenti siciliani che si arricchisce di anno in anno. I visitatori del museo “ammirano” il monumento attraverso il tatto, e per questo è essenziale un’assoluta fedeltà che passa non soltanto da una minuziosa ricostruzione delle forme, ma anche dalla scelta dei materiali, che devono offrire una sensazione simile a quella reale. Un’emozione che, per la durata dell’esposizione, si potrà provare anche a Piazza Armerina.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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