L'associazione "DonneInsieme – Sandra Crescimanno",impegnata quotidianamente nella lotta contro la violenza sulle donne con l'apertura infrasettimanale di uno sportelloantistalking e antiviolenza, si occupa da sempre della divulgazione, attraverso progetti destinati alle scuole, dellaStoria delle Donne, che rappresenta un valore aggiunto nella lotta alla violenza domestica, e uno strumento valido,sia per le giovani donne che per i futuri uomini, allo sviluppo di una "cultura di genere", che passa attraverso la conoscenza del contributo fondamentale che le donne hanno dato, lungo il corso della storia, in tutti i campi delprogresso umano: dall'istruzione, alla ricerca scientifica, alla filosofia, alla vita sociale e civile della società.
In questa ottica, ed in previsione dell'8 marzo, si inquadra una riflessione di tipo sociale e culturale: esistono tante figure femminili che hanno segnato la nostra storia. Ma nonostante le donne siano state storicamente ben presenti nella vita delle nostre città, i dati statistici rilevabili dai centri urbani siciliani ed italiani sono piuttosto bassi quanto ad uno dei parametri che misurano il grado di equilibrio tra i generi: la toponomastica.
Le strade delle nostre città pullulano di nomi altisonanti: via Garibaldi, via Cavour, piazza Mazzini, Viale Vittorio Emanuele, etc.; ma quante di esse sono intitolate alle donne?
Una parte esigua.
Perché, ci chiediamo, quando si intitola una via, una piazza o altro ad un personaggio importante, volendo così significare il peso di quel personaggio nellarappresentazione che una città ha di se stessa, sistematicamente le donne passano in secondo piano?
Quanto pesano gli stereotipi di genere in tutti gli apparati simbolici che una città mostra, innanzitutto ai suoi abitanti,dal nome delle strade alla segnaletica stradale?
Una parte esigua.
Perché, ci chiediamo, quando si intitola una via, una piazza o altro ad un personaggio importante, volendo così significare il peso di quel personaggio nellarappresentazione che una città ha di se stessa, sistematicamente le donne passano in secondo piano?
Quanto pesano gli stereotipi di genere in tutti gli apparati simbolici che una città mostra, innanzitutto ai suoi abitanti,dal nome delle strade alla segnaletica stradale?
Lo stradario di Piazza Armerina non è aggiornato al 2013, e basta anche uno sguardo sommario alle nuove intestazioni delle strade della nostra città, per rendersi conto che non vi sono nomi femminili.
La questione potrebbe apparire marginale ai più, ma non è da sottovalutare: il cambiamento culturale, che ci auspichiamo e per il quale ci impegniamo quotidianamente, passa anche e soprattutto attraverso i simboli, che vanno corretti laddove necessario.
La questione potrebbe apparire marginale ai più, ma non è da sottovalutare: il cambiamento culturale, che ci auspichiamo e per il quale ci impegniamo quotidianamente, passa anche e soprattutto attraverso i simboli, che vanno corretti laddove necessario.
Pertanto, "DonneInsieme - Sandra Crescimanno" vuole farsi promotrice di una vera e propria politica di genere nella Toponomastica: chiederemo innanzitutto ai Sindaci ed alle Giunte comunali della provincia che venga istituita una commissione di toponomastica - da istituire ex novo, qualora non ci fosse - che si impegni ad intitolare le prossime vie, piazze, slarghi, giardini, scuole, musei, rotonde, biblioteche, piste ciclabili e quant'altro, a figure femminili, locali o nazionali, che hanno segnato significativamente la storia del nostro Paese.
Inoltre, in previsione della prossima giornata delle Donne,DonneInsieme sarà promotrice di un progetto sulla toponomastica femminile, in cui coinvolgerà le scuole superiori.
Inoltre, in previsione della prossima giornata delle Donne,DonneInsieme sarà promotrice di un progetto sulla toponomastica femminile, in cui coinvolgerà le scuole superiori.
Rossella Murella