mercoledì 13 febbraio 2013

Ci vuole una nuova politica della toponomastica Piazzese

L'associazione "DonneInsieme – Sandra Crescimanno",impegnata quotidianamente nella lotta contro la violenza sulle donne con l'apertura infrasettimanale di uno sportelloantistalking e antiviolenzasi occupa da sempre della divulgazione, attraverso progetti destinati alle scuole, dellaStoria delle Donne,  che rappresenta un valore aggiunto nella lotta alla violenza  domestica, e uno strumento valido,sia per le giovani donne che per i futuri uomini, allo sviluppo di una "cultura di genere", che passa attraverso la conoscenza del contributo fondamentale che le donne hanno dato, lungo il corso della storia, in tutti i campi delprogresso umano: dall'istruzione, alla ricerca scientifica, alla filosofia, alla vita sociale e civile della società.

In questa ottica, ed in previsione dell'8 marzo, si inquadra una riflessione di tipo sociale e culturale: esistono tante figure femminili che hanno segnato la nostra storia. Ma nonostante le donne siano state storicamente ben presenti  nella vita delle nostre città, i dati statistici rilevabili dai centri urbani siciliani ed italiani sono piuttosto bassi quanto ad uno dei parametri che misurano il grado di equilibrio tra i generi: la toponomastica.

Le strade delle nostre città pullulano di nomi altisonanti: via Garibaldi, via Cavour, piazza Mazzini, Viale Vittorio Emanuele, etc.;  ma quante di esse sono intitolate alle donne
Una parte esigua.
Perché, ci chiediamoquando si intitola una via, una piazza o altro ad un personaggio importante, volendo così significare il peso di quel personaggio nellarappresentazione  che uncittà ha di se stessa, sistematicamente le donne passano in secondo piano? 
Quanto pesano gli stereotipi di genere in tutti gli apparati simbolici che una città mostra, innanzitutto ai suoi abitanti,dal nome delle strade alla segnaletica stradale?
Lo stradario di Piazza Armerina non è aggiornato al 2013, e basta anche uno sguardo sommario alle nuove intestazioni delle strade della nostra città, per rendersi conto che non vi sono nomi femminili. 
La questione potrebbe apparire marginale ai più, ma non è da sottovalutare: il cambiamento culturale, che ci auspichiamo e per il quale ci impegniamo quotidianamente, passa anche e soprattutto attraverso i simboli, che vanno corretti laddove necessario.
Pertanto, "DonneInsieme - Sandra Crescimanno" vuole farsi promotrice di una vera e propria politica di genere nella Toponomastica: chiederemo innanzitutto ai Sindaci ed alle Giunte  comunali della provincia che venga istituita una commissione di toponomastica - da istituire ex novo, qualora non ci fosse - che si impegni ad intitolare le prossime vie, piazze, slarghi, giardini, scuole, musei, rotondebiblioteche, piste ciclabili e quant'altro, a figure femminili, locali o nazionali, che hanno segnato significativamente la storia del nostro Paese. 
Inoltre, in previsione della prossima giornata delle Donne,DonneInsieme sarà promotrice di un progetto sulla toponomastica femminile, in cui coinvolgerà le scuole superiori.
Rossella Murella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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