mercoledì 27 marzo 2013

Piazza, la città dei fossi.

di Francesca Giampiccolo
Avete mai visto un enorme campo da golf in città? La risposta di un lettore generico medio sarà no, a meno che questi non provenga dall’ Upper East Side, dove tutto è concesso.
Purtroppo non ci troviamo nel ricco e lussureggiante quartiere di Manhattan, ma nella nostra Piazza Armerina dove un lungo infinito manto stradale assomiglia sempre più a un immenso campo da golf,pieno di buche, più o meno profonde.

Ma se i giocatori del celeberrimo gioco scozzese cercano di destreggiarsi con pazienza, concentrazione e nervi ben saldi per permettere a quelle piccole palle bianche di entrare nelle buche, vincendo così sugli avversari, gli automobilisti piazzesi si ritrovano ogni giorno a far i conti con un stato pietoso del manto stradale, che genera in essi nervosismo e preoccupazione che li induce a compiere con le loro vetture mosse azzardate per scansare tali buche.

Questo stato così deplorevole delle strade è molto spesso dovuto alle piogge frequenti, ma anche alla cattiva manutenzione delle strade. Una strada perfettamente sistemata è una garanzia per la guida.

Molti i casi emblematici riguardano la nostra cittadina, come la via Alessandro Manzoni, o la trafficatissima galleria. Come si può permettere che strade così trafficate giacciano in queste condizioni così pietose? La quasi totalità delle strade di competenza comunale avrebbero bisogno di interventi urgenti; le vie di comunicazione dovrebbero essere tenute sempre in ottime condizioni. Se una strada viene mantenuta aperta alla circolazione senza alcun intervento di ripristino sulle buche, l’amministrazione ha piena responsabilità anche sulle eventuali conseguenze. Non si può semplicemente rattoppare con del catrame che alla prima pioggia si dissolve. Esattamente cosa stiamo aspettando? Che qualcuno si faccia davvero male? Sarebbe il caso di intervenire con misure, queste volta, che siano davvero efficienti.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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