lunedì 15 aprile 2013

Note sul turismo....

di Carmelo Alfarini.
Analizzando l'attività turistica di Piazza Armerina, si puo' solo concludere che stiamo sprecando una grande opportunità. Per queste mancanze, non chiedo condanne (siamo tutti responsabili), ma che si cerchi una riabilitazione. Sempre pronti a criticare, non facciamo niente per meritare la presenza di quello che può definirsi un vero turista e cioè: chi pernotta, pranza o cena almeno una volta e spende soldi per souvenir. Pensate che questa figura transiti per la nostra città? Se lo pensate, siete sicuramente ottimisti. 
Esaminiamo attentamente i fatti, separando il turista di gruppo (organizzato), da quello singolo (fai da te).
Il turista organizzato, si affida a operatori turistici che predispongono l'itinerario, le citta' dove pernottare, i ristoranti dove pranzare e cenare, i musei e le opere d'arte da visitare e infine, dove e come fare relax magari facendo acquisti.
Solitamente, specie in estate, la sede di pernottamento è una località di mare, una città d'arte, comunque una località che consente di passare una serata interessante. Così avviene, infatti, a Taormina, Erice, Palermo, Siracusa, Catania, tanto per stare in Sicilia. 
A Taormina ,il turista puo'scegliere di fare una passeggiata, godersi il panorama, acquistare manufatti artigianali esposti nelle botteghe del corso, assaggiare gelati, bibite, in assoluta tranquillità, senza l'incubo di dover scansare automobili e soprattutto un ambiente rassicurante pulito.
Ora, immaginate il turista organizzato a Piazza Armerina. Nessun centro artigianale, bar poco accoglienti e chiusi dopo le 8 di sera, strade scarsamente illuminate e piene di buche come fossimo a Beirut.
La sporcizia, come fiore all'occhiello, si mostra ovunque, con l'aggravante di vedere, nei giorni festivi, i prati delle villette disseminati di carte, bottiglie e cicche di sigarette.
Si tratta di graziosi souvenir lasciati dai nostri giovani, tanto per dare un saggio del nostro senso turistico.
Se poi vogliono visitare le chiese non ne parliamo. Mentre i musei sono nella mente di Giove.
Ora ditemi: perchè un operatore turistico, dovrebbe organizzare un pernottamento a Piazza Armerina?
La Villa Romana, non per merito nostro, e' l'unica cosa interessante che abbiamo. Infatti, in pullman arrivano visitano la Villa e poi via di corsa. Un turismo mordi e fuggi, quindi.
Non meno sfortunati siamo col turismo scolastico.
Turismo culturale? Non siamo attrezzati. Non abbiamo una sala congressi, un cinema, un luogo dove fare spettacoli, un premio da da assegnare: insomma non abbiamo un tubo.
Diverso è il turismo fai da te. Per questo tipo di turista non è necessario abbattere l'Ariston.
Se sceglie Piazza Armerina, lo fa liberamente.
Dopo aver visto i mosaici, magari decide di fare un salto in città.
Bella! Tutta circondata di boschi,: piena di chiese, sicuramente sarà anche accogliente! E qui comincia a scontrarsi con i problemi che abbiamo elencato sopra. Se resta, si pentirà di averlo fatto; se ama i boschi, avra' una delusione mortale. Non c'è un percorso che possa fare in tutta sicurezza, né una pista ciclabile e neppure l'aiuto di una guida forestale.
Alla fine, deluso, se ne andrà pieno di rabbia, deciso a vendicarsi col passaparola.
Forse nell'esame dei fatti avro' esagerato: certamente non abbiamo un industria turistica.
Per crearla non possiamo improvvisare. Dobbiamo affidarci a mani esperte, a gente che opera nel settore turistico, capaci di creare eventi che portano i turisti.
Da parte della cittadinanza, sarà necessario cambiare atteggiamenti e abitudini e l'amministrazione comunale dovra' predisporre la vigilanza adeguata, perchè la città si presenti col necessario decoro.
I locali, dove é possibile, dovrebbero essere ristrutturati creando salette accoglienti e toilette decorose.
Naturalmente sarebbe necessario, avere qualche altra forma di svago: cinema, teatro, discoteche, ristoranti, pizzerie, trattorie dove assaggiare specialità del posto.
La posta e' molto alta e merita, per il futuro dei nostri giovani, (di essere cercata.

P.S.
Colgo l'occasione per mostrare un'' altra simulazione, abbastanza realistica, di quello che resterebbe dopo l'abbattimento parziale dell'Ariston.
Giudicate voi!

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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