I commissari dell'Unesco hanno fatto una visita quest'anno, le loro conclusioni: "Carenze strutturali, infiltrazioni d'acqua, assenza di canaline di drenaggio, danni apportati dalla luce ai mosaici, costruzioni improprie, mancanza di personale, abusivismi". Nella relazione manca solo la previsione di una nuova eruzione del Vesuvio. Il nostro Paese ha beni inestimabili che potrebbero portare occupazione e ricchezza. In Francia o in Spagna, Pompei sarebbe valorizzata e sfruttata economicamente. Una gloria nazionale. Esistono 981 siti riconosciuti come patrimonio dell'umanità dall'Unesco in 160 Paesi. L'Italia ne possiede 49, il maggior numero. Il governo si occupa di buchi e cacciabombardieri, non dello sviluppo legato alla nostra cultura. Pompei potrebbe diventare un centro formidabile di occupazione e di prestigio della Campania e dell'Italia e invece viene lasciata cadere a pezzi. Pompei vale 100 cacciabombardieri e 20 Tav in Val di Susa, ma per gli amministratori di questo Paese non vale nulla. Al British Museum di Londra è presente una mostra dedicata a Pompei "Life and death in Pompeii and Herculaneum", costo di ingresso 15 sterline, 4.000 biglietti al giorno. Dura tre mesi. Gli incassi saranno di circa 11 milioni di sterline oltre ai ricavi dei libri e delle foto. Gli oggetti della mostra sono stati prestati gratuitamente dallo Stato italiano perché altrimenti "Apparirebbe come l'iniziativa di uno Stato straccione, sarebbe veramente bizzarro farsi pagare i reperti esposti all'estero". Il prossimo fine settimana tutti a Pompei, all'Autogrill "of course".
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