Piazza Armerina. "Non ne possiamo più della politica schizofrenica di Luigi Bascetta". A dirlo è uno dei più giovani consiglieri comunali della città dei Mosaici, Andrea Velardita, capogruppo della lista "Miroddi sindaco" che per la sua prima uscita ufficiale sulla stampa affronto la querelle legata all'ex assessore Luigi Bascetta che accusa di "splendida demagogia".Bascetta è intervenuto al consiglio comunale sull'IPAB in qualità di sindacalista attaccando l'amministrazione. Dice il 29enne Velardita. "Noi giovani, vogliamo testimoni della politica che ci insegnino qualcosa. Purtroppo in questa città regna la schizofrenia politica grazie a Bascetta. Era in possesso di una delega importantissima come quella delle politiche sociali che il sindaco gli aveva conferito ma dopo appena poche settimane è scappato per salvare la faccia. Le mie parole sono pervase da un alone di amarezza proprio perché credevo in lui come persona.
Ricoprendo la carica di assessore alle politiche sociali era davvero in possesso degli strumenti necessari per tutelare i diritti dei lavoratori della casa di riposo San Giuseppe, ma ha preferito scappare e salvare la faccia! La verità – dice ancora Velardita – è una sola: Bascetta promette cose che non si possono realizzare approfittando della gente bisognosa che grazie al suo stato di necessità crede a tutto. In campagna elettorale ha promesso mari e monti ma da assessore si è reso conto che le cose che ha promesso sono irrealizzabili. Vorrei ricordare a Bascetta che siamo a Piazza Armerina e non a Copenaghen. Però – come giovane e come consigliere comunale – quello che più mi duole è la sua mancanza di onestà intellettuale.Dopo le dimissioni dovrebbe mettersi di lato invece utilizza il megafono per aizzare la gente contro chi governa. Questa purtroppo è l'unica cosa che sa fare. Se avesse saputo governare adesso starebbe seduto al posto di assessore, farebbe viaggi a Palermo, porterebbe con se le carte, utilizzerebbe il suo tempo risolvere i problemi della gente. Ed invece – conclude Velardita – questo tipo di politica che è quella vera Bascetta non la sa fare, sa solo strillare. Dovrebbe prendere esempio dai veri guerrieri che sono i venti consiglieri che ieri, spogliandosi da ogni indumento politico che li colloca a destra o a sinistra, in maggioranza o all'opposizione, hanno preferito un' azione concreta per la reale risoluzione dell'annoso problema dell'IPAB anziché strumentalizzare la notevole presenza di pubblico per elaborare le “bascettiane” teorie demagogiche e populistiche.
Ricoprendo la carica di assessore alle politiche sociali era davvero in possesso degli strumenti necessari per tutelare i diritti dei lavoratori della casa di riposo San Giuseppe, ma ha preferito scappare e salvare la faccia! La verità – dice ancora Velardita – è una sola: Bascetta promette cose che non si possono realizzare approfittando della gente bisognosa che grazie al suo stato di necessità crede a tutto. In campagna elettorale ha promesso mari e monti ma da assessore si è reso conto che le cose che ha promesso sono irrealizzabili. Vorrei ricordare a Bascetta che siamo a Piazza Armerina e non a Copenaghen. Però – come giovane e come consigliere comunale – quello che più mi duole è la sua mancanza di onestà intellettuale.Dopo le dimissioni dovrebbe mettersi di lato invece utilizza il megafono per aizzare la gente contro chi governa. Questa purtroppo è l'unica cosa che sa fare. Se avesse saputo governare adesso starebbe seduto al posto di assessore, farebbe viaggi a Palermo, porterebbe con se le carte, utilizzerebbe il suo tempo risolvere i problemi della gente. Ed invece – conclude Velardita – questo tipo di politica che è quella vera Bascetta non la sa fare, sa solo strillare. Dovrebbe prendere esempio dai veri guerrieri che sono i venti consiglieri che ieri, spogliandosi da ogni indumento politico che li colloca a destra o a sinistra, in maggioranza o all'opposizione, hanno preferito un' azione concreta per la reale risoluzione dell'annoso problema dell'IPAB anziché strumentalizzare la notevole presenza di pubblico per elaborare le “bascettiane” teorie demagogiche e populistiche.
Agostino Sella
