lunedì 14 ottobre 2013

Stragi di migranti, l'accusa dei vescovi: "La politica colpevole delle morti"

"La gente di Lampedusa ha mostrato al mondo il valore e l'efficacia dei gesti semplici e significativi del quotidiano: la vicinanza, il soccorso, il pianto, la collera, la pazienza. E nello stesso tempo ha dimostrato l'inutilità controproducente di talune risposte istituzionali che non hanno contribuito a risolvere il problema, ma anzi hanno moltiplicato il numero delle vittime". E' la forte denuncia dei vescovi siciliani riuniti a Siracusa per la sessione della conferenza episcopale regionale. "Questi morti e tutti quelli che negli anni sono stati cancellati dal mare - incalzano - chiedono verità, giustizia e solidarietà. E' ora di abbandonare l'ipocrisia di chi continua a pensare che il fenomeno migratorio sia un'emergenza che si auspica ancora di breve durata". LEGGI / Sbarchi senza fine, in un giorno 400 arrivi Di fronte a tanto dolore, "che sembra non aver fine", ammoniscono i vescovi sicilian, "occorre cambiare atteggiamento a partire dalle nostre comunità e coinvolgendo quanti si sentono interrogati da questa sfida umanitaria. Il grido di aiuto e la domanda di soccorso non possono lasciare freddi o indifferenti noi e quanti, per cultura e per sensibilità, sentiamo forte a partire dal Vangelo il senso dell'accoglienza e del dialogo". Gli innumerevoli morti, uomini, donne, bambini, che sono seppelliti nel Mediterraneo "con la loro speranza di vita e di libertà, scuotono le nostre coscienze con il loro grido di giustizia. Che il nostro silenzio e la nostra inerzia non vanifichino il loro sacrificio". Il Papa "continua a riproporci l'interrogativo: 'Dov'è tuo fratello?' e torna a metterci in guardia dalla 'globalizzazione dell'indifferenza che ci rende tutti innominati, responsabili senza nome e senza volto"


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Inviato da iPhone di Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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