Polizia di Stato
Questura di Enna
Arma dei Carabinieri
Comando Provinciale di Enna
Comando Provinciale di Enna
Nelle
prime ore di martedì 28 ottobre 2014, a conclusione di articolate e complesse
attività investigative dirette dalla Procura della Repubblica – D.D.A. di
Caltanissetta e disimpegnate dalla Squadra Mobile della Questura di Enna e dai
Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Enna, si è data
esecuzione all’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa
dal G.I.P. di Caltanissetta a carico di:
1.
GESUALDO Salvatore, nato a
Renschid (Germania) nel 1982, residente ad Enna, Assistente di Polizia
Penitenziaria in servizio alla Casa Circondariale di La Spezia;
il
medesimo provvedimento restrittivo è stato notificato anche a:
2.
AMARADIO Giancarlo, nato a Enna nel 1978, in
atto detenuto, già responsabile di “cosa nostra” per la famiglia di Enna,
condannato con sentenza passata in giudicato per associazione per delinquere di
stampo mafioso e tentata estorsione aggravata,
entrambi
sono indagati:
A)
del
delitto di cui all'art. 416 bis c.p. comma I, III e IV, perché facendo parte
dell'associazione denominata "cosa nostra" e, specificamente, della
famiglia di Enna, operante unitariamente con analoghe strutture
insediate nel territorio siciliano, da qualificare di tipo mafioso perché i
suoi appartenenti si avvalevano della forza intimidatrice del vincolo
associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà da esso derivante
per commettere delitti di ogni genere, e principalmente estorsioni, detenzione
e porto di armi ed altro, nonché per acquisire in modo diretto e indiretto, la
gestione o comunque il controllo di attività economiche, quali forniture per la
realizzazione di opere pubbliche o private, concessione, appalti di opere
pubbliche e pubblici servizi, e ancora per realizzare profitti ingiusti di
vario genere per sè e per altri, e per procurare voti in occasione di
consultazioni elettorali.
Con
l'aggravante di aver fatto parte di una associazione armata avente
disponibilità di armi per il conseguimento delle finalità associative, nonchè
di avere finanziato le attività economiche assunte o controllate in tutto o in
parte con il prezzo, il prodotto e il profitto dei delitti commessi.
Con
l’aggravante, del reato, di cui all'art. 416 bis -2° comma- c.p., per aver
diretto e organizzato l'associazione assumendo la direzione della famiglia di
Enna.
Accertato
in provincia di Enna da epoca anteriore e prossima al marzo 2007 e fino al 2012.
B)
Del
delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv., 110, 56, 629 co. I e II c.p., in relazione
all’art. 628 co. III nr. 1 c.p. e 7 legge 203/91, perché, in concorso fra loro,
facendo parte entrambi dell’associazione
mafiosa denominata “Cosa Nostra”, con più atti esecutivi di un medesimo disegno
criminoso, chiedevano al gestore di una discoteca di Pergusa la corresponsione
periodica di una somma di denaro non meglio specificata, con la minaccia,
derivante dall’appartenenza alla predetta organizzazione e dalla forza
intimidatrice della stessa, di frapporre gravi ostacoli alla attività
commerciale della discoteca se non si fosse “messo
in regola” con la famiglia mafiosa di “cosa
nostra” ed altresì, successivamente, compivano manovre finalizzate a distogliere
i clienti dal frequentare la predetta discoteca, così ponendo in essere atti
idonei e diretti in modo non equivoco a costringere la vittima al versamento
delle somme richieste così da ottenere con la minaccia suindicata un ingiusto
profitto, con danno per la parte offesa.
Non
verificandosi l’evento per cause indipendenti dalla loro volontà ed in
particolare per la resistenza del titolare della predetta impresa.
Con
l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui
all’art. 416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività dell’associazione di
tipo mafioso “Cosa Nostra”.
In Enna, nel corso del
mese di Dicembre 2008.
*****
GESUALDO Salvatore è gravemente indiziato di
essere inserito nel contesto mafioso ennese e di avere assunto il ruolo di rappresentante
della famiglia di Enna, dopo l’arresto di AMARADIO Giancarlo del quale era stato stretto collaboratore (AMARADIO è stato
condannato come responsabile di “cosa nostra” per la famiglia mafiosa di Enna
fino al 24 giugno 2009, giorno in cui è stato tratto in arresto dalla Squadra
Mobile nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Green Line”).
In particolare sono tre i collaboratori di
giustizia, due di Enna ed uno di Catania, che indicano il GESUALDO come il referente
della Famiglia mafiosa di Enna in rapporti anche con esponenti di consorterie
mafiose delle province limitrofe. Secondo gli elementi acquisiti il GESUALDO si
è attivamente adoperato per imporre la leadership criminale di Cosa Nostra sul
comune di Regalbuto (EN) a seguito di alcuni summit tenuti con la
partecipazione esponenti del clan
catanese CAPPELLO; inoltre, lo stesso avrebbe preso parte a più riunioni
mafiose aventi ad oggetto, tra l’altro, la ripartizione tra le organizzazioni
mafiose di Catania, Messina ed Enna dei proventi dell’attività estorsiva
relativa ai lavori per la realizzazione di un grosso centro commerciale in
provincia di Enna.
Il circuito relazionale
di GESUALDO Salvatore
I rapporti tra il GESUALDO e gli esponenti di Cosa Nostra
della provincia sono confermati dai servizi
effettuati nell’ambito delle indagini
che hanno riguardato i territori di Regalbuto e Catenanuova (operazione FIUME
VECCHIO e operazione GO KART). In particolare è stata acclarata dai servizi di
osservazione e controllo della polizia giudiziaria la sua partecipazione fisica
ad incontri e riunioni con SCHILLACI Silvestro ed i
fratelli ARCODIA PIGNARELLO (tratti in arresto nell’operazione GO KART) sul
territorio di Regalbuto.
Peraltro, sin dalle indagini, relative
all’operazione Green Line, erano emersi i
collegamenti del GESUALDO Salvatore con vari soggetti di spicco della famiglia
di “cosa nostra” della provincia di Enna.
Il GESUALDO risultava aver partecipato a tre summit (uno dei quali documentato
fotograficamente) con la presenza in entrambi i casi di SEMINARA Salvatore (poi tratto in arresto
nell’operazione Old One) oltre che dello stesso AMARADIO Giancarlo.
Il ruolo di GESUALDO
Salvatore era anche emerso nel corso di un processo celebratosi innanzi al
Tribunale di Enna a carico di un imprenditore imputato di concorso esterno in
associazione mafiosa; risultava che AMARADIO Giancarlo e GESUALDO Salvatore erano
intervenuti in una questione economica sorta tra l’imputato ed altro imprenditore
edile, il quale ultimo aveva riferito di
essere stato condotto dai menzionati AMARADIO e GESUALDO in un’abitazione
rurale, nella disponibilità dello stesso GESUALDO, e poi intimidito e picchiato
per essere indotto al pagamento della somma richiesta.
Il Tentativo di estorsione
posto in essere da AMARADIO Giancarlo con il supporto di GESUALDO Salvatore.
Il coinvolgimento di GESUALDO Salvatore in un
tentativo di estorsione posto in essere da AMARADIO Giancarlo nei confronti del
gestore di una discoteca di Pergusa (Enna – dal 2008 al 2010), costituisce un
ulteriore elemento per rafforzare il quadro probatorio a suo carico con
riferimento all’associazione mafiosa.
IL GESUALDO accompagnò l’AMARADIO che avrebbe
avanzato al titolare del locale pubblico la richiesta estorsiva, specificando
che si trattava di un “contributo” per i detenuti per le festività natalizie; tuttavia,
la vittima si oppose e ne seguì uno scontro fisico; venne poi posta in essere un’attività di ritorsione consistita nel
distogliere i clienti della discoteca a frequentare la stessa.
Enna 28 ottobre 2014