Al Sig. Presidente della Regione Siciliana
On. Rosario Crocetta
Palazzo
D’Orleans
Piazza Indipendenza, 21_90129
Palermo
Al
Sig. Presidente
Assemblea Regionale Siciliana
On. Giovanni Ardizzone
Piazza del Parlamento, 1_90134
Palermo
Alla Sig.ra Assessore Regionale delle Autonomie
Locali
Dott. Patrizia Valenti
Viale Regione Siciliana, 2226 - 90135 Palermo
Al Sig. Presidente della Prima
Commissione
legislativa permanente “Affari istituzionali”
On. Antonello Cracolici
Fax 091-7054561
Piazza
del Parlamento, 1_90134 Palermo
Al Sig. Commissario dello Stato per la Regione
Sicilia
Prefetto Carmelo Aronica
Fax
091-7041527
Piazza
Camporeale, 23_90138 Palermo
e P. C.
Agli organi di stampa.
Oggetto: Riforma dei Liberi Consorzi di Sicilia.
Signor Presidente della Regione
Siciliana,
Signor Presidente dell’ Assemblea Regionale Siciliana,
Signora Assessore Regionale delle Autonomie Locali,
Signor Presidente della I Commissione
ARS,
Signor
Commissario dello Stato per la Regione Sicilia
Inviamo la presente per rivendicare
alcuni diritti basilari riconosciuti per Costituzione Nazionale e Statuto
Siciliano, nonché sottoscritti dai paesi che aderiscono all’Unione Europea e
dall’ONU.
Parliamo di democrazia e libertà, di
Liberi Consorzi.
Il 24 marzo 2014, il Parlamento
siciliano, ignorando il parere dei sindaci, sentiti in audizioni organizzate
dalla prima Commissione ARS, dei cittadini e delle associazioni, ha prodotto
una Legge (L.R. 8/14), contestata da tutti, per la “povertà” democratica, perché
non consentiva ai comuni di creare nuovi Liberi Consorzi, per “blindare” i 9
collegi elettorali.
Ciò nonostante, tale Legge fosse
scientificamente prodotta, per impedire all’area gelese qualsiasi movimento, i
cittadini, le associazioni e le amministrazioni di questa area, con uno sforzo
immane, hanno deciso di intraprendere un percorso che li portasse a “migrare”
in altri Liberi Consorzi, rispettando tutti i numerosi parametri inseriti dalla
Legge che questo parlamento, appena sei mesi fa ha prodotto.
Oggi ci sono in Sicilia tre comuni che
hanno completato regolarmente l’iter, votando favorevolmente a maggioranza dei 2/3
dei consiglieri comunali, e svolgendo un referendum confermativo di convalida
della delibera, le cittadine di Gela, Piazza Armerina e Niscemi, sono
transitate dalle ex province di Caltanissetta ed Enna al Libero Consorzio di Comuni di Catania.
Altri comuni hanno prodotto delibera di
adesione a Consorzi diversi da quelli di appartenenza, Mistretta, Reitano,
Castel di Lucio, Pettineo, Santo Stefano di Camastra, Licodia Eubea e Butera,
stanno adesso organizzando i referendum confermativi da svolgere entro 60
giorni dalla data di delibera. Altri ancora, Termini Imerese e Acireale, sono usciti dalle Città metropolitane, per aderire ai Liberi
Consorzi.
I comuni che si sono impegnati, ed hanno
voluto cambiare il loro futuro, ci sono riusciti, con metodi democratici e
rispettando le Leggi.
Purtroppo oggi, scaduti i tempi
stabiliti dalla L.R. 8/14, alcuni politici regionali, spaventati dalle
decisioni assunte dai sopracitati comuni, inneggiano al recepimento della Legge
nazionale sulle province, denominata con il nome del Ministro proponente: Del
Rio. Legge contestata in tutta Italia, a tutti i livelli.
Vogliamo ricordare che la Regione
Siciliana, è una regione a statuto speciale, autonomia guadagnata con il grande
sacrificio da parte di cittadini e di una classe politica che possiamo definire
in tutti i sensi “d’altri tempi”.
L’art. 15 dello Statuto, abolisce le
province ed istituisce i Liberi Consorzi di Comuni. Oggi, istituiti i Liberi
Consorzi di Comuni si vuole tornare alle province?
E’ vero che questa è la terra del
“Gattopardo”, ma nessun territorio al mondo merita un trattamento del genere.
Codesto
parlamento ha prodotto la Legge 8/14 per istituire i Liberi Consorzi. Adesso
che, per i parlamentari siciliani, non è stato possibile bloccare i comuni
all’interno dei confini delle ex province, è meglio recepire la Legge Del Rio?
I comuni siciliani con grandi sacrifici
hanno investito tempo e denaro per organizzare i referendum, per dare alla
popolazione la possibilità di poter scegliere.
E’ bene ricordare ai signori in
indirizzo, che questo territorio dal dopoguerra ad oggi, ha fatto 4 tentativi
per raggiungere l’agognata autonomia politico-amministrativa (1986; 1996; 2010,
1a proposta di Legge popolare siciliana; 2014.), per 4 volte ha
trovato una classe politica mortificante per i siciliani.
Ciò nonostante, siamo convinti che la
democrazia ed il buonsenso alla fine prevarrà, del resto, la democrazia è del
popolo, ed il popolo sa come ottenere i propri diritti.
Ci auguriamo che per la prima volta, la
politica siciliana tutta, mantenga fede all’impegno preso, il 24 marzo 2014, votando a maggioranza la
Legge n° 8, avete assunto un impegno con i siciliani, noi tutti, attendiamo un
vero segnale di cambiamento.
Quindi, a seguito di quanto sopra
esposto, chiediamo che venga, con la massima urgenza, approvata la Legge che,
recependo i “movimenti” dei comuni, disponga le competenze dei Liberi Consorzi
e delle Città Metropolitane.
Filippo Franzone
Salvatore Murella
Coordinatore
Comitato per lo Sviluppo dell’Area Gelese Portavoce Comitato Pro
Referendum
Unione di Associazioni Piazza
Armerina
Presidente comitato Progetto Provincia