lunedì 23 febbraio 2015

Laboratori di cucito della Caritas


Piazza Armerina. La Caritas Diocesana di Piazza Armerina in collaborazione con le diverse parrocchie della Diocesi, ha organizzato laboratori di cucito per le comunità. In molte parrocchie della nostra Diocesi, sono nati alcuni laboratori del Ri.cucire, promossi dalla Caritas Diocesana di Piazza Armerina. L’idea di questi laboratori si inserisce all’interno di un progetto “Insieme per piantare germogli di speranza 2”. Il progetto vuole valorizzare l’impegno e le risorse presenti all’interno delle parrocchie ma soprattutto continuare la collaborazione fattiva tra Caritas Diocesana, parroci e referenti parrocchiali Caritas.
L’iniziativa è stata accolta positivamente in diversi comuni della Diocesi, tra cui Aidone, Piazza Armerina, Gela, Barrafranca e Butera.  Lo scopo dei laboratori è insito nel titolo stesso “Ri.cucire” imparare o rimparare l’arte del riuso nel cucito, arte che un tempo era “conosciuta e praticata” da molte donne, oggi nell’era tecnologica sembra essere andata fuori moda. Questa proposta è riuscita a coinvolgere con notevole entusiasmo molte persone vicine e lontane alle nostre parrocchie, favorendo una coesione sociale tra i diversi partecipanti. Nello stare  insieme, oltre ai primi rudimenti del cucire, il laboratorio vuole promuovere degli spazi dove incontrarsi, poter stare insieme, interagire e creare comunione con chi è discriminato e straniero, proprio come è avvenuto in un laboratorio dove c’è la presenza di ragazzi immigrati. 
Il nostro motto vuole essere proprio questo: “Insieme si può”; si può grazie all’aiuto di tante sarte volontarie che sedendosi accanto alle loro “allieve” insegnano l’abc del cucito,  e in un mondo “usa e getta”  insegnano a dare una nuova possibilità di vita alle cose riutilizzando indumenti riciclati. Chissà se questi laboratori potrebbero far riscoprire una nuova passione nascosta o inconsapevole, stimolare quindi la persona ad approfondire tale attività, e una volta acquisite le competenze necessarie si può anche pensare di scommettere su se stessi e mettersi in gioco,attraverso un’attività lavorativa e confidando  sull’aiuto di una Chiesa amica, con il coinvolgimento del  Progetto Policoro diocesano per un accompagnamento all’inserimento nel mondo del lavoro.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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