giovedì 28 maggio 2015

Ci ha lasciato Claudio Russo. Uomo estroso ed originale, un piazzese da ricordare.

di Luigi Russo

Questa notizia mi ha colpito e addolorato profondamente.
Non siamo parenti, stesso comunissimo cognome che portiamo almeno in cinquantamila in Italia. 
Ma siamo stati compagni di scuola per dodici anni e di classe per dieci. 
Gli anni più belli insieme. 
Poi le nostre strade si sono divise ma sono rimasti intatti l'affetto e la stima che da sempre ho avuto per lui.
Gli devo un anno di scuola per avermi coinvolto a "saltare" la quinta elementare e fare insieme , dopo la "quarta", direttamente gli esami di ammissione alla prima media. 
Ricordi indelebili di quei giorni passati a studiare per lo più a casa sua, in via Mazzini, non solo perché più grande e spaziosa ma anche perché i suoi genitori che erano entrambi professori ci guidavano nella preparazione. 
Claudio era già allora quel che è sempre stato poi. 
Un'esplosione di sentimenti, iniziative, intraprendenza, coraggio, orgoglio e poi, sin da adolescente, il suo furore antagonista: forte con i forti , generoso con i deboli. 
Altri tratti inconfondibili della sua personalità che io ricordi erano il suo essere estroso, originale ad ogni costo, imprevedibile, indomabile e ancora un chiacchierone di prima classe, logorroico irrefrenabile con la sua voce calda e la sua dizione eloquente, un po' egocentrico, forse, ma sempre piacevole e coinvolgente. Non poteva che diventare un'artista, un po' attore di più regista, a volte ermetico e cerebrale altre volte semplice a chiaro come l'acqua. 
Ciao Claudio. 
Te ne sei andato, prematuramente e improvvisamente , ma non hai potuto portarti via i bei ricordi di un'infanzia, di un'adolescenza e di una parte di giovinezza vissuta insieme giorno per giorno. 

Luigi Russo

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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