NUOVE TRAGEDIE del mare, in due distinti naufragi di barconi nel Mediterraneo, in viaggio verso le Grecia. Sedici le vittime, 12 vicino alle coste turche, ad Ayvalik, quattro - una donna e tre bambini - al largo dell'isola greca di Kalymnos. Un bambino risulta ancora disperso. Secondo l'agenzia per i rifugiati dell'Onu, quasi 400mila richiedenti asilo sono arrivate in Grecia quest'anno.
Drammi che confermano come l'autunno non ha fermato il flusso di migranti in arrivo in Europa, alimentando nuove tensioni sulle frontiere. Nella notte l'Ungheria, come annunciato, ha sigillato il valico di frontiera di Kazany el sud del Paese con la Croazia dall'una ora locale per impedire che i migranti provenienti da quest'ultima varchino il confine.
Le ultime centinaia di profughi sono passati prima della scadenza ma scattata l'una gli agenti hanno bloccato il flusso come ordinato dal premier Victor Orban. Più tardi, pero', si registra la parziale correzione di rotta del governo ungherese: il valico con la Croazia di Zalkany è chiuso ai " clandestini", (i migranti economici, secondo quanto specificato da Budapest) ma può essere ancora attraversato legalmente dai richiedenti asilo", ha chiarito il portavoce del governo, Zoltan Kovacs.
Dopo la chiusura il flusso di migranti e profughi in marcia lungo la rotta balcanica e diretti in Europa occidentale comincia a dirigersi verso il confine sloveno. Un primo autobus carico di migranti è giunto al valico croato-sloveno di Gruskocje. Le autorità di Lubiana, in previsione di un accresciuto flusso di profughi, hanno deciso di sospendere il regolare traffico ferroviario con la Croazia, così che i migranti non possono viaggiare in treno.
L'Ungheria, per ragioni umanitarie, ha fatto passare anche dopo la mezzanotte alcune centinaia di migranti giunti alla frontiera di Botov pochi minuti prima della chiusura con l'ultimo treno proveniente da Tovarnik. A bordo tante famiglie numerose, bambini piccoli, alcuni dei quali in precarie condizioni di salute. Sono regolarmente aperti al traffico automobilistico i valichi ufficiali di frontiera fra Ungheria e Croazia. Un mese fa l'Ungheria aveva sigillato al passaggio dei migranti l'intera frontiera di 175 km con la Serbia, provocando un cambio di itinerario del flusso di profughi.
INVIATO DA REPUBBLICA.IT
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http://www.repubblica.it/esteri/2015/10/17/news/migranti_ungheria_blocca_la_frontiera_con_la_croazia-125256275/
Drammi che confermano come l'autunno non ha fermato il flusso di migranti in arrivo in Europa, alimentando nuove tensioni sulle frontiere. Nella notte l'Ungheria, come annunciato, ha sigillato il valico di frontiera di Kazany el sud del Paese con la Croazia dall'una ora locale per impedire che i migranti provenienti da quest'ultima varchino il confine.
Le ultime centinaia di profughi sono passati prima della scadenza ma scattata l'una gli agenti hanno bloccato il flusso come ordinato dal premier Victor Orban. Più tardi, pero', si registra la parziale correzione di rotta del governo ungherese: il valico con la Croazia di Zalkany è chiuso ai " clandestini", (i migranti economici, secondo quanto specificato da Budapest) ma può essere ancora attraversato legalmente dai richiedenti asilo", ha chiarito il portavoce del governo, Zoltan Kovacs.
Dopo la chiusura il flusso di migranti e profughi in marcia lungo la rotta balcanica e diretti in Europa occidentale comincia a dirigersi verso il confine sloveno. Un primo autobus carico di migranti è giunto al valico croato-sloveno di Gruskocje. Le autorità di Lubiana, in previsione di un accresciuto flusso di profughi, hanno deciso di sospendere il regolare traffico ferroviario con la Croazia, così che i migranti non possono viaggiare in treno.
L'Ungheria, per ragioni umanitarie, ha fatto passare anche dopo la mezzanotte alcune centinaia di migranti giunti alla frontiera di Botov pochi minuti prima della chiusura con l'ultimo treno proveniente da Tovarnik. A bordo tante famiglie numerose, bambini piccoli, alcuni dei quali in precarie condizioni di salute. Sono regolarmente aperti al traffico automobilistico i valichi ufficiali di frontiera fra Ungheria e Croazia. Un mese fa l'Ungheria aveva sigillato al passaggio dei migranti l'intera frontiera di 175 km con la Serbia, provocando un cambio di itinerario del flusso di profughi.
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