Gela 03 giugno 2016
Presidente della Commissione Europea
Presidente del Parlamento Europeo
Martin Schulz
European Parliament
60 Rue Wiertz
B-1047 Bruxelles
60 Rue Wiertz
B-1047 Bruxelles
Capo di Gabinetto Consiglio dei Ministri del Parlamento Europeo
Markus Winkler
Presidente Sottocommissione del Parlamento Europeo
Diritti dell’Uomo
Elena Valenciano
Presidente Commissione del Parlamento
Europeo
Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni
Claude Moraes
Presidente Commissione del Parlamento
Europeo
Petizioni
Presidente Comitato delle Regioni Unione
Europea
Markku Markkula
Committee of the Regions
Bâtiment Jacques Delors
Rue Belliard 99-101
B - 1040 Brussels
Bâtiment Jacques Delors
Rue Belliard 99-101
B - 1040 Brussels
Mediatore Europeo
Emily O’Reilly
1 avenue du
Président Robert Schuman
CS 30403
F-67001 Strasbourg
Cedex
France
Coordinatrice Nazionale dei
Difensori Civici delle Regioni e delle Province autonome
Lucia Franchini
Via Pietro Cossa, 41_00193 Roma
Via Pietro Cossa, 41_00193 Roma
Oggetto: Violazione
principio di legalità;
Violazione
principio democratico;
Violazione
principio Autonomie Locali.
Gentili SS.VV. in indirizzo,
scriviamo
la presente per segnalare un grave caso di violazione di alcuni principi e
diritti fondamentali che sta avvenendo
in una regione italiana: la Sicilia.
A
scrivere sono i comitati CSAG, Pro Referendum, Liberi Consorzi e Consulta, che
da anni promuovono l’iniziativa che esponiamo sinteticamente di seguito.
Le città di Gela, Piazza Armerina e Niscemi, situate nell’area centro-meridionale della
Sicilia, con la creazione delle province avvenuta nel 1818, sono state
ricomprese, su scelta dei Regnanti di allora (Borbone), all’interno della
provincia di Caltanissetta,che risulta del tutto estranea ai processi storici,
sociali, culturali e economici delle predette città.
Nel 1927 il Mussolini
ha modificato ulteriormente la geografia
politica della Sicilia creando ex novo
la Provincia di Enna, frammentando ulteriormente l’area e separando Gela e
Niscemi da Piazza Armerina.
Sono trascorse svariate decine di anni da allora, quando queste comunità hanno sempre provato a
ricongiungersi tra loro, tentando più
volte la costituzione di una nuova provincia. Dopo vari tentativi nei decenni
passati, sempre ostacolati da un Parlamento regionale conservatore e
protettivo dei confini provinciali, che a fronte di una voglia generale di cambiamento
in ambito nazionale, generata dagli enormi costi politici italiani, produce la
Legge Regionale n° 8 del 24 marzo 2014, che prevede 9 Liberi Consorzi, in
attuazione dell’art. 15 dello Statuto della Regione Siciliana.
Si tratta invero di nove Consorzi obbligatori e non
“Liberi”, che vengono costituiti ricalcando i confini delle 9 ex province, con una sola novità: le
Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina che non coincidono con
le ex province, ma, sono solo una
porzione di esse. Quindi, la L.R. 8/14 istituisce 9 liberi Consorzi ed aggiunge ad essi tre
nuovi enti intermedi: le città Metropolitane. È prevista altresì la
costituzione di nuovi liberi Consorzi, ma le regole contenute nella Legge sono
così numerose e complicate che nessuna
area siciliana ci proverà poi seriamente.
In questo contesto, il legislatore siciliano, per dare una
parvenza di democraticità alla L.R.
8/14, all’art. 2 stabilisce le norme per aderire ad un altro Libero Consorzio.
Anche in questo caso le prove sono difficilissime: ogni
comune che vuole migrare verso un nuovo ente intermedio deve produrre una delibera
consiliare votata favorevolmente dai 2/3 dei consiglieri in carica, da sottoporre successivamente ad un referendum
confermativo. E questo percorso seguono fedelmente solo i quattro comuni di
Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Licodia Eubea.
Le delibere e i risultati dei referendum vengono diffusi
dagli uffici della Regione e pubblicati sulla Gazzetta ufficiale Regione
Siciliana.
Nel momento in cui la Giunta regionale ed il Parlamento
Siciliano ai sensi dell’art. 2 commi 6 e
7 della LR 8/14, debbono prendere atto
delle libere scelte di questi 4 comuni, iniziano i malumori politici che
portano la Regione Siciliana a legiferare nuovamente sull’argomento.
Il 4 agosto 2015 viene promulgata la nuova Legge Regionale
n° 15 del 4 agosto 2015. Questa Legge modifica il precedente assetto,
istituendo 6 Liberi Consorzi ed i tre Liberi Consorzi di Palermo, Catania e
Messina che “costituiscono” le Città
Metropolitane.
Tornano
quindi ad esistere le 9 ex province che cambiano nome: in sei Liberi Consorzi e tre Città Metropolitane.
I quattro coraggiosi e tenaci comuni sono invitati con
questa nuova Legge a produrre una nuova delibera consiliare di adesione, in
quanto il Libero Consorzio al quale si intendeva aderire ha cambiato i confini.
Questa è la prima ingiustizia; a tutti i comuni dei Liberi Consorzi di Palermo,
Catania e Messina non è stato permesso di scegliere una seconda volta a causa
dei mutati confini territoriali dell’ente intermedio.
Ciononostante, i comuni di Gela, Piazza Armerina, Niscemi e
Licodia Eubea producono una nuova delibera di adesione, in conformità alla
nuova disposizione amministrativa.
Il Governo regionale, dopo lunghi mesi, diffidato dai
comitati a proseguire l’iter dettato dalla LR 15/15, produce
i quattro DDL contenenti le variazioni territoriali, inviandoli all’Assemblea Regionale
Siciliana (Parlamento Siciliano) che li incardina in I Commissione Affari
Istituzionali per la preparazione dell’esame d’aula.
La I Commissione ARS nell’esaminare i singoli DDL di
variazioni territoriali, inaspettatamente, nonostante tutta la procedura seguita
dai quattro comuni fosse esatta e scrupolosa, dà parere negativo ai DDL.
Oggi tutto rimane fermo per i quattro comuni, nel contempo
la Regione inizia ad organizzare gli enti intermedi siciliani, individuando i
Sindaci Metropolitani e stabilendo i termini ultimi per le elezioni delle
cariche istituzionali dell’ente intermedio.
Tutto in cui abbiamo creduto sembra svanire: la democrazia, l’osservanza
delle regole, il rispetto reciproco, la
libertà dei popoli e delle comunità, le leggi. Tutto vano. In Sicilia, piccola
porzione dell’evoluta Europa, è avvenuto quello che noi europei contestiamo ai
paesi più arretrati e violenti in ogni parte del mondo. La violazione del
principio di legalità; la violazione del principio democratico; la violazione
del principio delle autonomie locali. Noi cittadini dell’Europa, che è l’emblema
dei diritti civili nel mondo, possiamo tollerare questo atto?
Noi crediamo di no, e
per questo motivo che scriviamo alle istituzioni europee. Chiediamo che giunga
dall’Europa un segnale vero di rispetto delle regole, della democrazia, delle libertà.
Abbiamo già scritto più volte al Presidente della Repubblica
Italiana, quale garante della Costituzione Italiana e della democrazia,
all’Associazione Nazionale Comuni d’Italia (ANCI) quale ente di difesa di
diritti e delle libere scelte dei comuni italiani, al Presidente dell’Assemblea
Regionale e siamo in attesa di una risposta. Permane un silenzio preoccupante
che, portato alle estreme conseguenze, potrebbe perfino minare il rispetto
delle istituzioni italiane.
Ci rivolgiamo a Voi, come ultimo atto interlocutorio prima
dell’azione giudiziaria, che inevitabilmente mostrerà quanti rischi corre la
democrazia nelle periferie dell’Europa e quanta poca libertà e garanzia dei diritti e dei principi fondamentali di
una democrazia compiuta caratterizzi la Sicilia.
Con Osservanza
Filippo
Franzone
Salvatore Murella Luigi
Gualato
Gaetano Buccheri
Coordinatore
CSAG Portavoce
Comitato Pro
Portavoce Comitato
Portavoce Consulta
Referendum per i
Liberi Consorzi
CSAG
COMITATO PER LO SVILUPPO DELL’AREA GELESE
UNIONE DI ASSOCIAZIONI
LE ASSOCIAZIONI:
Progetto Provincia, Libera
Associazione Consumatori, Prot. Civile Giubbe d’Italia, Osservatorio Salute
Ambiente-comitato famiglie malformati,
Istituto Dramma Antico Eschilo, Comitato spontaneo ex Lavoratori
Clorosoda, Associazione Artigianato del
Golfo, Centro Studi Salvatore Aldisio, Associazione Giovani per la Sicilia,
Archeo-Ambiente, Comitato di quartiere Giardinelli, Associazione Culturale Il
Tempio di Apollo, Associazione Culturale Euclide Gelese, Confcommercio Gela,
ADI Sicilia, Ordine dei Dottori Commercialisti di Gela, Comitato di quartiere
Centro Storico Federiciano, Casartigiani
del Golfo di Gela, Ordine degli Avvocati di Gela, Archeo-club, Gela è Viva, Associazione Culturale Musicale Gelese “Giuseppe Verdi”,
Comitato di quartiere Manfria, Associazione Culturale Centro Musica “A.
Vivaldi”, Prot. Civile “Falchi d’Italia”, Comitato di quartiere
Margi-Rinascimento, Associazione Archeologica Culturale “Triskelion”,
Confartigianato Gela, Ass. C.B. Vittorio
costa ONLUS, “Area Civica-Gelesi in Movimento”, Associazione Multietnica “La
Polis della Cultura”, Istituto Culturale di Sicilia per la Cinematografia.
Sede CSAG
Corso
Vittorio Emanuele, 74 _ 93012 Gela
Contact
Franzone
Filippo Coordinatore
Tel. +39 0933 914540
Fax +39 0933 914540
Mobile
+39 340 6444307
e-mail: franzone.f@libero.it
PEC: franzone.filippo@cgn.legalmail.it
COMITATO PRO REFERENDUM
PIAZZA ARMERINA
Portavoce Salvatore Murella
Contact +39 340 4870822
COMITATO PER I
LIBERI CONSORZI NISCEMI
Portavoce
Luigi Gualato
Contact +39 320 3619409
CONSULTA DI NISCEMI
Portavoce
Gaetano Buccheri
Contact +39 338 7740189