giovedì 20 settembre 2007

30 netturbini su 40 si danno malati

Piazza Armerina. Su quaranta operatori ecologici una trentina sono in malattia e rimangono a casa per curarsi. Nel frattempo la città è sommersa dai rifiuti. E’ piuttosto strano quanto in questi giorni sta avvenendo nella città dei mosaici. Certamente la malattia collettiva dei dipendenti di Sicilia Ambiente è piuttosto inusuale e dietro c’è qualcosa di strano. E’ certamente difficile, se non impossibile, che all’improvviso l’80% degli operatori ecologici siano colpiti da malattie che ne impediscono il loro normale lavoro quotidiano. In questi giorni, l’organico con il quale lavora Sicilia Ambiente è di appena una decina persone. Pertanto le difficoltà per pulire le vie cittadine sono indifferenti. A mettere in azione questo anomalo stato di agitazione tra i dipendenti sono alcune questioni che mettono a repentaglio il loro futuro dei lavoratori. Intanto, l’erogazione degli stipendi avviene a singhiozzo. Non avviene quasi mai che i pagamenti avvengano con regolarità. Ad oggi pare avanzino ancora ben due mensilità. Altro problema non indifferenti è la sicurezza del loro futuro occupazionale. Le recenti sentenze del CGA hanno messo a nudo tutti i punti deboli dell’Ato rifiuti. L’annullamento delle bollette del 2005 e 2006 mette a repentagli l’intera impalcatura finanziaria su cui si regge il bilancio dell’ATO e di tutte le società ad esso legate compresa Sicilia Ambiente. Intanto la città ed i cassonetti, in alcune sono della città sono stracolme. Sulla vicenda ATO, dopo le denunzie di Assortenti, in molti non vedono chiaro. Nei giorni scorsi in molti avevano attaccato l’’ATO in particolare i due vice presidenti del consiglio provinciale Ferragosto e Mattia. Entrambi hanno detto a chiare lettere che “gli aumenti dei costi sono da addebitare esclusivamente alla politica gestionale dell’ATO che ha lo trasformato in un ufficio di collocamento senza controllo ad esclusivo beneficio della politica nella sua forma più squallida. Tutto ciò ha fatto levitare i costi in maniera abnorme e tutto sulla pelle dei cittadini”
Agostino Sella




Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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