sabato 13 ottobre 2007

Fioriglio: ci siamo scordati dell'ospedale

Piazza Armerina. “Presi dalla mozione di sfiducia non ci stiamo occupando più dell’ospedale”. A riaprire il dibattito sull’ospedale, è leader del Mpa Basilio Fioriglio (nella foto) che prende carta e penna e scrive al Presidente del Consiglio Filippo Miroddi. “Vorrei sapere – dice Fioriglio – se è vera la notizia che il reparto di cardiologia dell’ospedale Chiello della nostra città sta per essere chiuso per la mancanza cronica di medici perché quest’ultimi grazie al nulla osta degli ordini di competenza, si sono trasferiti in altre strutture sanitarie. Vorrei ancora sapere – continua Fioriglio - se è vera altresì la notizia che sempre nel reparto di cardiologia, vi è un solo ricoverato e che i cittadini che hanno necessità di essere ricoverato vengono dirottati altrove. Credo che cominciare a dare disservizi nel reparto più importante del nosocomio è il modo migliore per portare a compimento il percorso della ventilata chiusura dell’ospedale della nostra Città”. Poi Fioriglio tira in ballo il consiglio comunale “il consiglio comunale si è occupato del problema della chiusura dell’ospedale, con l’audizione del Direttore Generale e con la presenza del comitato promotore, in quella sede abbiamo saputo che esiste il problema a livello legislativo, ma ancora tutto non è chiaro. Sono preoccupato – dice ancora Fioriglio - che il consiglio comunale, organo di controllo ed indirizzo, enfatizzato dalla proposta di mozione di sfiducia, perda di vista la problematica dell’ospedale, limitandosi a svolgere il ruolo quasi “ tecnico “ e cadendo nel tranello, unitamente ai partititi, di occuparsi solo della proposta di mozione di sfiducia, che però sottolineo è di enorme rilevanza politica. “Voglio fare a tutti appello – dice Fioriglio che - non bisogna abbassare la guardia. E’ opportuno – conclude Fioriglio - che tutte le forze politiche sedenti in consiglio comunale, di concerto con il sindaco, massima autorità cittadina in tema di sanità, interessi subito il direttore generale per avere notizie in merito, alle disfunzioni del reparto di Cardiologia e dell’intero ospedale”.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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