Piazza Armerina. Il Partito democratico nasce male. Al primo appuntamento istituzionale dopo le primarie, Lina Grillo (nella foto), si è dimessa dalla carica di capogruppo. Una atto, chiaro ed inequivocabile, deciso dopo la sua presa di posizione sulla mozione di sfiducia presentata del centro sinistra. La Grillo, con una nota, aveva subito dopo il protocollo della mozione, ritirato la sua firma, non avendone condiviso le modalità con la quale l’importante atto politico era stato presentato. Le dimissioni della Grillo rappresentano il malessere all’interno del Pd ed allontanano sempre di più le due anime del partito, quella veltroniana e quella che fa riferimento ad Enrico Letta, della quale fanno parte Lina Grillo e dall’’onorevole Carmelo Tumino. “Le dimissioni di Lina Grillo – dice Tumino – sono un atto dovuto e un segno di maturità politica. Non poteva fare altrimenti visto che per adesso sono venuti a mancare alcuni rapporti di fiducia con altri esponenti del PD. Adesso – continua Tumino – dobbiamo risolvere questa questione della sfiducia tutti insieme. Il centro sinistra si deve sedere attorno ad un tavolo e senza sotterfugi e guardandoci negli occhi dobbiamo prendere delle decisioni. Se c’è maturità le cose di metteranno a posto. La Malfa e Ferrara, fino a quando non ci sarà il nuovo segretario del Pd, sono ancora i punti di riferimento per condurre le trattative”. A proposito del Pd entro il 24 novembre saranno eletti i segretari provinciali e quelli regionali dai rappresentanti eletti nelle assemblee costituenti. Niente primarie quindi, come invece sembrava. Dopo i segretari provinciali verranno eletti quelli locali con modalità da definire, anche se le primarie sembrano lo strumento più lontano.
Agostino Sella
Agostino Sella