Piazza Armerina. Ci sono un paio di fatti nuovi sulla presentazione della mozione di sfiducia a Maurizio Prestifilippo. Dal un lato la presa di posizione del segretario provinciale del Mpa Giorgio Bruno che dichiara: “Chi non si adegua al documento che abbiamo letto in consiglio comunale si chiamerà automaticamente fuori dal partito”. Tradotto significa che i consiglieri dell’Mpa che non faranno l’accordo tecnico con il centro sinistra per mandare a casa il sindaco, saranno fuori dal movimento di Lombardo. Dall’altra parte la notizia che il centro sinistra possiede di nuovo in cassaforte il nuovo documento per la sfiducia con le otto firme necessarie per la presentazione. Le firme sono quelle dei consiglieri del PD ad esclusione di quella del consigliere del PD Venezia (nella foto), che fino ad oggi si è rifiutato di firmare il documento nonostante avesse firmato il primo, del socialista Miroddi, del forzista Falcone e di un altro consigliere del centro destra su cui però c’è massimo riserbo. Oggi, in mattinata, è prevista una conferenza stampa da parte del centro sinistra, che dovrebbe spiegare le nuove modalità per la presentazione del documento di sfiducia a cui, dovrebbero aderire anche i consiglieri del Movimento per l’Autonomia. La dichiarazione del segretario provinciale Bruno, rappresenta una presa di posizione piuttosto chiara dei vertice dell’Mpa ed ha lo scopo di mettere fine alla querelle che ormai dura da mesi. Nelle ultime due settimane, i consiglieri dell’Mpa dovevano incontrarsi, ma a causa delle diverse posizioni interne dei consiglieri, la riunione definitiva è stata più volte rimandata. I “nozionisti” del movimento di Lombardo sono Trebastoni, Fioriglio e Manuella mentre quelli più vicini alle posizioni del sindaco sono Scollo, Volturo e Lo Verme. “La posizione del Mpa è chiara – conclude Bruno – il sindaco e Forza Italia hanno cavalcato la strada dell’anti politica. Il documento letto da Scollo in consiglio comunale è la nostra strada maestra. Siamo pronti ad accordo tecnico con il centro sinistra per mandare a casa il sindaco. Chi non ci sta si chiama automaticamente fuori dal partito”
Agostino Sella
Agostino Sella