sabato 9 febbraio 2008

Gela, sventato attentato mafioso al sindaco Crocetta

Era tutto pronto. I boss mafiosi di Gela avevano pianificato l'omicidio del sindaco della città nissena, Rosario Crocetta (Pdci). La spedizione era stata programmata per gennaio ma i magistrati della Direzione distrettuale antimafia hanno scoperto tutto attraverso delle intercettazioni ambientali, telefoniche e col ritrovamento di alcuni «pizzini». «Oggi è il mio compleanno, compio 57 anni, e proprio in questa giornata apprendo una simile notizia. Davvero un bel regalo della mafia». Così ha commentato Crocetta, da sempre impegnato nella lotta contro Cosa Nostra. È turbato e commosso quando i magistrati gli danno comunicazione del piano sventato. Primo sindaco omosessuale dichiarato della storia d’Italia, dopo l’elezione si era definito «primo cittadino anti-mafia» e adesso spunta l’ipotesi della candidatura alla presidenza della Regione Sicilia. Gela è territorio del clan degli Emanuello. Il boss Daniele morì lo scorso 3 dicembre durante le fasi della cattura nel casolare in cui si nascondeva, ucciso da un proiettile sparato da un poliziotto. Nel 2006, il sindaco Crocetta aveva fatto licenziare la moglie di Emanuello, assunta al Comune perchè si era dichiarata nullatenente. «Gela è stata la capofila – è la spiegazione di Crocetta - di un processo di rottura dei vecchi schemi in cui politica e mafia andavano a braccetto ed ha cominciato la lotta al racket delle estorsioni. Io continuerò la mia battaglia come ho sempre fatto». Il sindaco di Gela, scampato all’attentato, è stato collaboratore de l'Unità, del manifesto e di Liberazione. Adesso, da quando è stato eletto e preso di mira dai boss, vive sotto scorta.
Venerdì, nel giorno del suo compleanno, al posto degli auguri, ha ricevuto gli attestati di solidarietà del mondo politico. «Esprimo a nome mio e di tutto il Partito Democratico, la solidarietà a Rosario Crocetta, per il vile attentato che le cosche di Gela, avevano progettato, nei suoi confronti», ha detto Walter Veltroni. «Le tante scelte contro i clan fatte da Crocetta - ha affermato Giuseppe Lumia, vice presidente della Commissione parlamentare antimafia - hanno messo più volte a rischio la sua vita, ma la sua azione antimafia non si è mai fermata». Manuela Palermi, capogruppo Pdci a Palazzo Madama, una delle prime voci della solidarietà, lancia ora la sua candidatura alla presidenza dell'Ars per conto del centrosinistra, posto fino a poche settimane fa occupato da Totò Cuffaro, dimessosi dopo la condanna a cinque anni per aver favorito boss mafiosi. Una candidatura a cui aspira però anche Rita Borsellino, che già affrontò Cuffaro alle scorse elezioni regionali.
«Quanto emerso dalle indagini - fa notare la Palermi riguardo al fallito attentato a Crocetta - è un fatto di assoluta gravità e che ci allarma moltissimo. Ma siamo sicuri che l'impegno ed il coraggio di Rosario non saranno intaccati da questo ennesimo colpo, da questa ennesima minaccia. Inoltre, la candidatura di Crocetta come presidente della Regione si conferma ancora di più come una sfida alla mafia ed a tutta la criminalità, una sfida che Rosario può condurre con la determinazione e l'impegno che hanno caratterizzato da sempre la sua attività politica ed amministrativa».

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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