Piazza Armerina. Oggi sarà, forse, un giorno storico per la città dei mosaici. Dopo 12 anni senza piano regolatore generale la città dovrebbe fare un passo decisivo verso la definitiva approvazione del suo strumento urbanistico. Infatti, il consiglio comunale riunito in seduta straordinaria del presidente Filippo Miroddi, dovrebbe finalmente mettere la parola fine ed adottare definitivamente il piano regolatore generale redatto dal professore catanese Giuseppe Dato. “Speriamo che non succedano imprevisti dell’ultimo minuto – dice Filippo Miroddi – per adottare definitivamente un piano che darà certamente un grande respiro all’economia della città dei mosaici”. Oggi dovrebbero essere discusse le ultime venti osservazioni rimaste al vaglio dei consiglieri. Dopo la loro votazione non dovrebbero esserci più atti da approvare almeno per il consiglio comunale piazzese. “Abbiamo fatto un grande lavoro – dice Miroddi – portando in discussione in poche settimane tutte le osservazioni. Qualcuno non ci credeva, ma noi abbiamo raggiunto l’obiettivo”. Dopo il via libera del consiglio comunale il piano regolatore prenderà la volta di Palermo dove il Consiglio regionale dell’urbanistica dovrà procedere alla sua approvazione tecnica. Si spera che il CRU non trovi incoerenze ed incongruenze nel nuovo strumento urbanistico altrimenti il PRG dovrà ritornare in consiglio per ulteriori modifiche. Se il CRU darà il suo assenso al piano lo strumento urbanistico verrà definitivamente approvato dell’assessorato regionale al territorio ed ambiente. La storia di questo PRG è piuttosto lunga. Nel 1996 il consiglio comunale di allora presieduto dall’attuale difensore civico Pino Aloi impartì le direttive generali. Il sindaco Fulvio Sottosanti diede incarico al professore Dato dell’università di Catania che preparò il nuovo piano. Poi almeno tre consigli comunali sono passati dalle sale consiliari senza riuscire a concludere l’iter legislativo caratterizzato da una procedura farraginosa e piena di tranelli burocratici. Con il nuovo piano dovrebbero partire alcune cose molto interessanti. Una di queste è il sistema di scale mobili che dovrebbe collegare il quartiere Monte con il resto del centro storico. Un’altra è il nuovo ruolo delle periferie che dovrebbero avere un ruolo più attivo nel contesto urbano.
Agostino Sella
Agostino Sella