lunedì 9 giugno 2008

PRC sulla crisi occupazionale della provincia "Basta con il busines dei corsi di formazione"

La nostra Provincia è sempre più attraversata da crisi occupazionali che appaiono senza soluzione, dai lavoratori della nettezza urbana (oramai sempre più condotti al fondo da un sistema fallimentare), ai lavoratori di Entv licenziati a mezzo raccomandata, alle lavoratrici della cooperativa ARES su cui pare - anche se per conoscere gli aspetti penali della vicenda da garantisti aspettiamo il pronunciamento della magistratura - si sia abbattuta con tutta la propria forza anche la mala politica del ricatto, fino a molti dei lavoratori del gruppo Basile rimasti ad oggi senza occupazione, solo per citare alcuni dei tanti, troppi, casi.
Ci chiediamo dove siano le politiche occupazionali della nostra Provincia, quali misure siano state prese per contrastare questa situazione di vera e propria "morte occupazionale", ci chiediamo cosa sia stato fatto in concreto per contrastare l’emigrazione di migliaia di ragazze e ragazzi del nostro territorio.
La Sinistra Unita propone una via d’uscita a questo stato di cose: basta con il business di corsi di formazione che servono solo a coloro che li organizzano (non tutti bene inteso), basta con sterili attività di promozione che non riescono a promuovere un bel nulla, basta con enti inutili che servono solo a fornire gettoni di presenza ai loro Consiglieri d’Amministrazione. Occorre l’
impegno costante per la ricerca di nuovi finanziamenti pubblici, occorrono persone competenti nell’ente Provincia che sappiano soppesare le opportunità offerte dai nuovi strumenti finanziari, occorre un assessorato al Lavoro concepito come un grande laboratorio creativo dove possano operare le menti più brillanti della nostra Provincia (al di là dell’appartenenza a questo o quel partito), occorre un investimento serio sull’agricoltura, sulla viabilità Provinciale (piuttosto che pensare a scale mobili, parchi megalattici ed aeroporti per imprenditori immaginari) e sulle fonti di energia rinnovabile il cui sviluppo potrebbe rappresentare un eccezionale volano per la nostra economia.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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