giovedì 30 ottobre 2008

Monaco ed i suoi primi 100 giorni da presidente della provincia

ENNA. “Ho trovato un provincia impostata sui sottogoverni. Con me non sarà così. Toglierò tutti gli enti inutili. Già è saltata la biennale di Archeologia”. Pippo Monaco, parla dei suoi primi cento giorni da presidente della provincia. Da buon chirurgo qual è, tiene già in mano il bisturi. Per tagliare alcuni carrozzoni del sistema politico ennese.

Presidente, sono passati più di cento giorni. Cosa ha fatto?

Nei primi giorni abbiamo conosciuto i meccanismi della provincia. Poi ci siamo messi al lavoro per realizzare una serie di progetti a 360 gradi. Presto vedremo i risultati. Il progetto più importante è quello di 38 milioni di euro sulla viabilità provinciale che è un colabrodo.

Cosa ne pensa del nuovo piano sanitario.

Sono perfettamente d’accordo con chi si ribella. E’ un piano che non condivido nel modo più radicale. Penalizza eccessivamente la nostra provincia. Siamo passati a 330 posti letto per acuti con un’incidenza per abitante che scende al 2 %. A livello regionale è al 3,8 %. Sono state privilegiate le aree metropolitane. L’assessore Russo nella determinazione dei posti letto ha seguito un procedimento erroneo. Sarebbe stato più corretto stabilire il reale fabbisogno del territorio.

Ma la giunta regionale è del centro destra, come la sua!

Le sa che varie forze del centro destra hanno preso posizione di distacco dal piano. Io ho chiesto di essere sentito dalla commissione sanità della regione per esporre le proteste.

Il sistema della ATO continua a garantire solo città sporche in tutta la provincia. Lei come intende muoversi.

C’è una grande situazione debitoria dell’Ato. Il problema va risolto a livello regionale e con la collaborazione di tutti.

Poi c’è il problema dell’acqua.

Purtroppo abbiamo una carenza delle fonti di approvvigionamento. Non piove da otto mesi e l’Ancipa si sta prosciugando.

Come ha trovato la provincia di Enna dopo 15 anni di governo di sinistra.

“Ho trovato una provincia impostata sia dal punto di vista organizzativo e progettuale su un criterio che non condividerò mai. Un sistema costruito sul clientelismo con lo sperpero di denaro pubblico basato su posti di governo e sottogoverno. Con posti di lavoro dati con logica di tipo assistenziale. Basta pensare alle innumerevoli società create e che prosciugano le risorse della provincia.

Ma i sottogoverni che si liberano li affida o no.

Ma io sto chiudendo le società inutili come la biennale di archeologia! Sulle altre società stiamo valutando. Il mio intento è uscire anche da Sicilia Ambiente. Lo stesso problema si porrà con le altre partecipate. C’è solo il problema dei contratti.

Però anche nella sua coalizione ad Enna c’è qualcuno che fa il monello!

In tutte le famiglie ci sono i figli discoli. Però anche loro appartengono alla famiglia. Presto o tardi rientreranno. Una famiglia li accoglie sempre.

Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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