mercoledì 27 aprile 2011

Gioacchino Giunta sul traffico piazzese.

Agostino carissimo,
non essendo assolutamente un esperto di traffico urbano, ho trascorso parecchie serate sfogliando libri e navigando su internet al fine di poter al meglio valutare e farmi un'idea sul perchè di questa sempre più insopportabile congestione del traffico cittadino.
La pubblica opinione, dopo decenni di tolleranza eccessiva, diventa improvvisamente e giustamente esigente, pretendendo soluzioni impossibili ed in tempi brevi: in questo stato di fatto, gli amministratori, rischiano, sugli errori del passato, quella flebile credibilità rimastagli e, nell'ansia di fare in fretta rischiano, altresì, di compromettere ulteriormente il futuro.
Ho avuto modo di capire che questo è un problema ben più grosso dei vari Assessori o dei vari Comandanti della Polizia Municipale susseguitesi nel tempo.
Tu da Architetto mi insegni che dietro la scienza dei piani urbani del traffico ci sono decenni di studi da parte di fior di professionisti, pertanto, sarebbe parecchio riduttivo adossare colpe alcune ai vari Assessori al ramo perchè semplici politicanti incompetenti in materia o ad improvvisati comandanti dei VVUU.

Il traffico urbano rappresenta senza dubbio alcuno uno dei più gravi problemi della città moderna: gli effetti indotti di congestione, di inquinamento sono talmente gravi da richiedere interventi tampone immediati, accostando, a quanto è possibile fare subito per governare l'emergenza presente una serie di programmi che consentano di risolvere definitivamente il problema della mobilità.
Leggo testualmente:......il problema del traffico può essere oggi affrontato con metodi e tecniche di analisi e modelli di simulazione che consentono la massima compressione del fenomeno, cioè consentono di
conoscere con grande precisione il rapporto causa-effetto di qualsivoglia intervento. E' oggi possibile conoscere a proiri gli effetti sul traffico, sulla congestione, sull'inquinamento di interventi di viabilità, sui parcheggi, sui trasporti pubblici o meglio è possibile individuare gli interventi infrastrutturali e di gestione della mobilità necessari per raggiungere prefissati obiettivi di riduzione del traffico e delle emissioni inquinanti.
Il piano urbano del traffico deve essere inteso come un piano di immediata realizzabilità, con l'obiettivo di contenere al massimo, mediante interventi di modesto onere economico, le situazioni di circolazione critiche, facendo leva sulla protezione e il potenziamento del trasporto pubblico, sulla regolarizzazione della sosta selvaggia, sulla fluidificazione, minimizzazione e incanalamento nelle sedi opportune: tutto questo si traduce in una maggiore soddisfazione della domanda di mobilità nel rispetto dei vincoli economici, urbanistici ed ambientali.
Migliorare le condizioni di circolazione richiede anche un impegno rivolto a rendere la città più fruibile da parte dei pedoni e a minimizzare le perdite di tempo nella ricerca dei posti di sosta veicolare al fine di invogliare i turisti alla fruizione dell'ambiente urbano, quale il centro storico, le aree archeologiche, i monumenti e gli angoli naturali.
Tutto questo si traduce nell'ottenimento di un ambiente cittadino più organizzato e più attento alle esigenze della cittadinanza, ipotizzando, che in questo migliore ambiente i cittadini stessi siano spinti a comportamenti più civili o, in caso contrario, siano molto meno giustificati in questi anomali comportamenti.
Gioacchino GIUNTA

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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