lunedì 13 luglio 2009

Villa Romana. Ritrovato uno scheletro di donna del periodo tardo antico

Piazza Armerina. Ritrovamento di grande importanza alla villa romana del Casale. Gli scavi diretti dal professore Patrizio Pensabene, dell’università la Sapienza di Roma, hanno portato alla luce uno scheletro di donna ritrovato nei pozzi che attorniano le terme del sito archeologico. “Si tratta probabilmente di uno scheletro di donna – dice il professor Pensabene – che con ogni probabilità dovrebbe risalite al periodo tardo antico tra il V ed il VI secolo d.C.”. Insomma la villa romana, nonostante i lavori a rilento e la cattiva gestione, non si smentisce mai. Attorno alle stanze del “calidarium”, “frigidarium” e “tepidarium”, della villa dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità nel 1997, stanno venendo alla luce una decina di pozzi per l’approvvigionamento idrico che probabilmente sono serviti agli abitanti della zona dopo la fine dell’impero romano, tra il quinto e sesto secolo, appunto. In uno di questi pozzi, l’equipe coordinata dal professor Pensabene, ha rinvenuto lo scheletro un corpo, presumibilmente di donna. Attraverso l’analisi al carbonio sarà possibile definire la datazione precisa dello scheletro e quindi risalire al secolo senza margini ampi di errore. Lo scorso anno, sempre la quadra del professore Patrizio Pensabene aveva nella stessa zona trovato lo scheletro di un cavallo. Soddisfatto anche il sindaco Carmelo Nigrelli “Gli scavi che sta effettuando il professore – ha detto il sindaco Nigrelli – sono di grande importanza per la valorizzazione del nostro territorio. Probabilmente si tratta della più grande zona archeologica medievale in cui si stanno effettuando degli scavi dell’intera isola. Per quanto ci riguarda cercheremo di collaborare nel miglior modo possibile”. Gli scavi, condotti fino ad oggi, oltre alla scoperta della vecchia “Platia” hanno portato alla luce una serie di reperti archeologici che sembrano avere un’enorme importanza: si tratta di circa 50 mila pezzi costituiti da monete, aratri, vasellame vario, anfore ed circa altri 300 reperti archeologici che sono esaminate dall’equipe degli archeologi. A dirigere le operazioni di scavo, grazie ad un finanziamento di Agenda 2000 di 560 mila euro, è stato l’archeologo Patrizio Pensabene dell’Università La Sapienza di Roma, coadiuvato da Caterina Greco responsabile della direzione scientifica del progetto. Secondo quando affermato dagli archeologi nell’area dello scavo si sono scoperti due villaggi, uno costruito sulle macerie dell’altro, di cui l'ultimo abbandonato da tutti gli abitanti nello stesso momento, o a causa di qualche calamità naturale o per un’invasione da parte di truppe armate. Fino ad oggi, gli ambienti affiorati dagli scavi sono una decina e corrispondono a stanze, stalle e porticati.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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