venerdì 16 ottobre 2009

Patrizio Roccaforte dice 10 NO al nuovo parcheggio di Piazza Falcone e Borsellino (Ex Piazza Europa).

10 NO AL PARCHEGGIO COPERTO IN PIAZZA FALCONE E BORSELLINO.

1) NO perché non abbiamo bisogno di un parcheggio. Lo abbiamo già: è la stessa Piazza. Ci sono da 200 a 240 posti. Se organizziamo anche gli spazi a valle ne potremo avere qualche altro ancora. Sposteremmo, così, la gente più vicino ad una parte del nostro centro storico: la Castellina, rivitalizzandola. Si dirotterebbe anche parte del traffico verso la zona ovest del paese decongestionando il centro.
2) NO perché è falsa e demagogica l’idea che il parcheggio potrà incrementare posti di lavoro. La nostra comunità possiede già da anni, da secoli, un patrimonio storico ed artistico che, semplicemente, se utilizzato potrebbe incrementare la nostra economia e quindi incrementare i posti di lavoro. Perché non cominciamo da lì?
3) NO perché la “logica” che “… non si può perdere il finanziamento” è strumentale. Questa logica è stata quella che negli anni 80/90 ha portato all’inutile spreco di territorio mediante la edificazione di palestre, palazzetti dello sport, macelli, asili chiusi oppure ospedali e presidii sanitari sovradimensionati ed ora ingestibili, tanto da volerli chiudere.
4) NO perché anche l’idea che i lavori di costruzione possano portare “lavoro” è falsa. Basta prendere atto di due cose: che non è certo che l’impresa che si aggiudicherebbe i lavori possa essere locale, anzi è molto difficile; e che, in genere, le imprese preferiscono utilizzare la propria manovalanza fidata, portandosela dai paesi di provenienza. Lavorerebbe solo qualche raccomandato estremo ad uso e consumo di qualcuno.
5) NO perché non si può neanche sostenere la tesi che “ … siccome la sinistra ha da sempre sponsorizzato il parcheggio, adesso, che amministra, non si può tirare indietro”. Semplicemente perché non è una tesi razionale. I presupposti che 10 anni fa hanno indotto una scelta possono, oggi, non essere più veri ed attuali. Per esempio, e solo per banale esempio: i turisti che hanno visitato la Villa Romana nel 2000 sono stati circa 423.000, nel 2008 circa 311.000. Oppure che questo progetto ha avuto la luce quando non si prevedevano le strisce blu. Ecché, non si può riconsiderare una propria posizione alla luce di nuove e diverse considerazioni?
6) NO perché nessuno ha detto chi gestirà o come sarà gestito un immobile di quel genere. Sarà da solo capace di ripagarsi le spese di gestione? Quanto costerà gestirlo? E se le spese saranno elevate lo terremo chiuso come chiuso è il resto del nostro patrimonio? Le chiese, i palazzetti dello sport, gli asili,…? O lo dovremo demolire come abbiamo demolito la fontana di piazza Senatore Marescalchi? Con rammarico, racconto di aver visto dei turisti in difficoltà di fronte ai bagni di Santa Rosalia chiusi. Eppure è una struttura di 10 metri quadrati. Un servizio necessario quanto, se non più necessario, dei parcheggi.
7) NO, quindi, perché prima di mettere altra “carne sul fuoco” dobbiamo imparare a gestire ed usare con profitto quello che già abbiamo. I fatti dimostrano che non sappiamo o non siamo nelle condizioni di sostenere il patrimonio che già abbiamo. Dobbiamo pensare, costruire e riorganizzare un patrimonio che sia sostenibile.
8) NO perché non si può “sistemare” la piazza Falcone e Borsellino senza tener conto del contesto: Cinema Ariston e capannoni ex Industriale.
9) NO perché anche l’idea che la mega struttura edilizia serva da volano al centro storico è demagogica. Perché? I turisti non vengono perché non ci sono posti auto o perché non c’è niente da vedere? È tutto chiuso! Oppure: non si fa la ZTL perché mancano i posti auto o perché qualche categoria non è d’accordo?
10) NO, infine, perché la piazza, così com’è oggi, è della massima versatilità. Rappresenta un cuscinetto, un polmone, riesce ad assorbire le dinamiche cittadine naturalmente, senza sforzi, senza ulteriori adattamenti. Oggi, così com’è, è di tutti. E domani? Potremmo, anzi dovremmo, solo cercare di farla più bella.

patrizio roccaforte

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI