sabato 10 ottobre 2009

Salvatore Speciale sulle barriere architettoniche.

Caro Agostino sono Salvatore Speciale, ho 23 anni è sono un Diversamente abile di Piazza Armerina,ti scrivo perchè mi farebbe piacere se pubblicassi nel tuo blog il mio articolo.Te lo invio grazie
Saluti Salvatore

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Carissimi lettori oggi vi voglio parlare delle barriere architettoniche, come ben sapete è un argomento molto delicato da trattare,ho notato e continuo ancora a notare che molti non sanno nemmeno cosa sono e non conoscono nemmeno le leggi che li riguardano. Per barriere architettoniche si intendono tutti quegli ostacoli che impediscono, a persone con capacità motorie ridotte, di fruire normalmente in luoghi pubblici, quali teatri e scuole, e in luoghi privati. Estendendo il concetto, per barriere architettoniche si può anche intendere la mancanza di dispositivi tecnici che aiuterebbero il disabile a muoversi autonomamente, nonché di segnalare, qualora ce ne fossero, zone di pericolo. L’abbattimento delle barriere architettoniche riguarda sia edifici pubblici che privati
Gli edifici pubblici e quelli a scopo sociale (scuola, teatro, ecc.) Non devono avere barriere architettoniche perché non si può impedire al disabile di fruire di tali zone. Gli alloggi nei piani terreni dell’edilizia economica e popolare, devono essere assegnati in precedenza agli invalidi che non deambulano qualora ne facciano richiesta. I servizi igienici devono essere accessibili e con il segnale di riconoscimento dietro la porta. Anche gli edifici balneari, di sport e cultura, e le strutture della società delle autostrade, devono essere adeguati ai sensi del Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 236/89, pena la chiusura degli stessi.
Gli edifici privati dovrebbero permettere l’accesso di persone in carrozzella, ed essere predisposti per l’installazione di servo scala, o ascensore. Se la costruzione privata ha più di 3 piani deve essere fornita di ascensore. (Art.1 comma 3 legge 13/89).
Un paio di giorni fa o meglio dire il 4 ottobre in tutta Italia si è celebrata la 5° Giornata nazionale per l'abbattimento delle barriere architettoniche. Credo proprio che questa sia tutta ipocrisia,perché non si può celebrare una giornata su una cosa che ancora esiste e non è scomparsa dal nostro paese. Dico questo perché I centri urbani, i sistemi di mobilità su strada, ferroviari, marittimi e aeroportuali non solo sono spesso impraticabili per le persone disabili, ma risultano scomodi per tutti, quando non prevedono accorgimenti che ne facilitino l'uso per le persone con difficoltà motoria e sensoriale. Numerose indagini, anche a livello europeo, hanno evidenziato che le persone a ridotta mobilità, che per differenti motivi soffrono per il fatto che le città sono scomode e piene di barriere, sono circa il 20 per cento della popolazione totale (60 - 80 milioni nella UE secondo la relazione della Commissione al Consiglio del 26 gennaio 1993 in materia di accessibilità dei trasporti). Oltre ai disabili, sono gli anziani, le donne in gravidanza, gli infortunati a percepire tale disagio.
Credo proprio che di questi disagi se ne dovrebbe parlare molto di più e prendere dei provvedimenti seri a pugno chiuso,cosi facendo la popolazione ma soprattutto gli enti pubblici e privati capirebbero che noi diversamente abili,abbiamo bisogno e diritto di muoverci liberamente dovunque andiamo senza doverci preoccupare di chiedere aiuto e di sentirci a disagio in qualunque posto noi andiamo.

SALVATORE SPECIALE

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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