Luigi Bascetta, coordinatore provinciale COBAS, alla luce dell'impazzimento fiscale e tributario al quale è sottoposto la nostra provincia dichiara quanto segue:
da decine di giorni le sedi dei COBAS sono ingolfate da centinaia di cittadini che hanno ricevuto la tanto famigerata quanto illegittima e vessatoria diffida o, per meglio dire, preavviso di sospensione di fornitura idrica ( circa 1.000 famiglie!) con la quale molto candidamente si "invita" a pagare somme spropositate riguardanti consumi non dimostrati e, guarda caso, dopo che hanno cambiato quasi tutti i contatori ( la maggior parte delle volte senza chiedere nè permesso nè autorizzazione) togliendo finanche la più remota possibilità al contribuente di potere dimostrare la buona fede o il contrario; ebbene, lo scrivente fa parte del Comitato Cittadino Piazzese che è sorto da pochi giorni, il cui presidente cittadino, Marcello Giurbino, si è mosso subito e senza perdere tempo, conscio della gravità del problema che rischia di innescare pesanti ricadute sull'ordine sociale della comunità, tanto più che già in città sono stati già effettuati dei distacchi di fornitura idrica, senza che questi signori di Acquaenna si rendano conto anche solo per un attimo cosa voglia dire per una famiglia restare senza acqua anche in presenza di ammalati, anziani o bambini e comunque, persone svantaggiate rispetto ad altre. Ebbene vi allego il documento e il comunicato che sono stati inviati al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale perchè si adoperino, l'uno quale ufficiale di governo, l'altro come presidente del consesso cittadino, a sollecitare la fine di questa vergognosa commedia delle parti ai danni di migliaia di cittadini che sono stati lasciati soli di fronte a problemi più grandi di loro.
Altra problematica: quella dei titolari di casella postale presso le nostre beneamate Poste Italiane SpA. Ebbene a fronte di una quota di 35 euro annue che si pagavano per una casella postale piccola si sono visti pervenire le nuove quote che partono da Euro 100.00, così senza nessuna spiegazione, semplicemente perchè hanno bisogno di spennare i poveri cittadini che, risiedendo in aree distanti dal centro abitato, sono costretti a detenere una casella postale, come se il servizio postale non fosse un diritto di chi paga regolarmente le tasse. Come Organizzazione Sindacale abbiamo subito promosso un'azione di conciliazione presso la Camera di Commercio di Enna sperando che la Direzione Provinciale delle Poste si faccia interlocutrice di questo malessere diffuso ( basti navigare in internet per accorgersene) perchè si rivedano le quote con modalità e forme accettabili e giustificabili. Non è possibile che in questo paese le tariffe, con la scusa di questa maledetta privatizzazione ( che è più pestifera dell'influenza A) ci si possa arrogare il diritto di rubare a vista in maniera eclatante e spudorata. Stiamo prendendo contatti con la Federcontribuenti e con Adiconsum per fare, nell'eventualità di una mancata risposta, una class action generale con richiesta di risarcimento dei danni subiti. E la ciliegina sulla torta: il commissario ad acta dr. Angelo Sajeva preposto nella Provincia Regionale di Enna alle problematiche della spazzatura, con propria determina, interrompe i termini di decadenza e di prescrizione della riscossione della TARSU dell'anno 2004 ( ormai prossima alla scadenza!), in modo tale che i cittadini che volessero usufruire dei diritti previsti dalla legge non lo possano fare. Che bello!...Questa è giustizia fiscale e tributaria!... Questa mossa è un plauso alla Lega quando dice e grida "Roma Ladrona!"...Complimenti davvero!....Spero che i referenti istituzionali che abbiamo alla Provincia si facciano sentire se hanno davvero a cuore le sorti dei loro governati!.....Ma subito, prima che decadano i loro termini di prescrizione ( quella elettorale!).
Luigi Bascetta
da decine di giorni le sedi dei COBAS sono ingolfate da centinaia di cittadini che hanno ricevuto la tanto famigerata quanto illegittima e vessatoria diffida o, per meglio dire, preavviso di sospensione di fornitura idrica ( circa 1.000 famiglie!) con la quale molto candidamente si "invita" a pagare somme spropositate riguardanti consumi non dimostrati e, guarda caso, dopo che hanno cambiato quasi tutti i contatori ( la maggior parte delle volte senza chiedere nè permesso nè autorizzazione) togliendo finanche la più remota possibilità al contribuente di potere dimostrare la buona fede o il contrario; ebbene, lo scrivente fa parte del Comitato Cittadino Piazzese che è sorto da pochi giorni, il cui presidente cittadino, Marcello Giurbino, si è mosso subito e senza perdere tempo, conscio della gravità del problema che rischia di innescare pesanti ricadute sull'ordine sociale della comunità, tanto più che già in città sono stati già effettuati dei distacchi di fornitura idrica, senza che questi signori di Acquaenna si rendano conto anche solo per un attimo cosa voglia dire per una famiglia restare senza acqua anche in presenza di ammalati, anziani o bambini e comunque, persone svantaggiate rispetto ad altre. Ebbene vi allego il documento e il comunicato che sono stati inviati al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale perchè si adoperino, l'uno quale ufficiale di governo, l'altro come presidente del consesso cittadino, a sollecitare la fine di questa vergognosa commedia delle parti ai danni di migliaia di cittadini che sono stati lasciati soli di fronte a problemi più grandi di loro.
Altra problematica: quella dei titolari di casella postale presso le nostre beneamate Poste Italiane SpA. Ebbene a fronte di una quota di 35 euro annue che si pagavano per una casella postale piccola si sono visti pervenire le nuove quote che partono da Euro 100.00, così senza nessuna spiegazione, semplicemente perchè hanno bisogno di spennare i poveri cittadini che, risiedendo in aree distanti dal centro abitato, sono costretti a detenere una casella postale, come se il servizio postale non fosse un diritto di chi paga regolarmente le tasse. Come Organizzazione Sindacale abbiamo subito promosso un'azione di conciliazione presso la Camera di Commercio di Enna sperando che la Direzione Provinciale delle Poste si faccia interlocutrice di questo malessere diffuso ( basti navigare in internet per accorgersene) perchè si rivedano le quote con modalità e forme accettabili e giustificabili. Non è possibile che in questo paese le tariffe, con la scusa di questa maledetta privatizzazione ( che è più pestifera dell'influenza A) ci si possa arrogare il diritto di rubare a vista in maniera eclatante e spudorata. Stiamo prendendo contatti con la Federcontribuenti e con Adiconsum per fare, nell'eventualità di una mancata risposta, una class action generale con richiesta di risarcimento dei danni subiti. E la ciliegina sulla torta: il commissario ad acta dr. Angelo Sajeva preposto nella Provincia Regionale di Enna alle problematiche della spazzatura, con propria determina, interrompe i termini di decadenza e di prescrizione della riscossione della TARSU dell'anno 2004 ( ormai prossima alla scadenza!), in modo tale che i cittadini che volessero usufruire dei diritti previsti dalla legge non lo possano fare. Che bello!...Questa è giustizia fiscale e tributaria!... Questa mossa è un plauso alla Lega quando dice e grida "Roma Ladrona!"...Complimenti davvero!....Spero che i referenti istituzionali che abbiamo alla Provincia si facciano sentire se hanno davvero a cuore le sorti dei loro governati!.....Ma subito, prima che decadano i loro termini di prescrizione ( quella elettorale!).
Luigi Bascetta