mercoledì 23 dicembre 2009

Un commento Arai di Seby Arena sul Chiello. "L'ospedale non chiuderà, ma i reparti dovranno innovarsi. Altrimenti sarà la fine"

Se posso permettermi essendo dipendente ospedaliero, la questione dell'assenteismo è una esagerata questione di alcune anomalie soprattutto in zona amministrazione. Dunque non mischiamo capre e cavoli. La magistratura chiarirà, assolverà e/o punirà. Dire che "tutti i medici con un minimo di orgolio sono letteralmente scappati", è un giudizio ingeneroso verso la maggior parte che quotidianamente e fra mille difficoltà, fanno il loro dovere anche con abnegazione e senso di appartenenza. E' evidente che l'astio e il veleno ha ragioni che non conosco.
La lotta per l'ospedale, abbastanza civile, è stata fatta da tre anni a questa parte soprattutto dai dipendenti e dal consiglio comunale. L'unica volta che fu fatto un appello ai cittadini per portare la lotta a Palermo, i cinque autobus furono riempiti soprattutto dai dipendenti ospedalieri. I cittadini (tranne alcune encomiabili eccezioni)risposero picche. La lotta venne portata avanti con petizioni, incontri politici a tutti i livelli e di tutti i colori, raccolte di firme e molte decine e decine di articoli di stampa. Si assistette ad una irremovibile pervicacia nel portare avanti quella specie di riforma per la quale si sono scannati i politici di tutta l'Isola, partorendo un aborto di riforma che ha penalizzato tutti in Sicilia, dal pubblico al privato.
Ora i nodi vengono al pettine perché, proprio da quella famigerata legge ci saranno conseguenze. In atto la Direzione ASP sta operando la ricognizione della pianta organica sanitaria della provincia e inviato un piano alla Regione. L'ospedale di Piazza e quello di Enna, di fatto, ha un'unica amministrazione, dunque, è giocoforza che da Enna dirigeranno alcune unità operative del Chiello: cardiologia, otorino, laboratorio.
Altre resteranno al loro posto. L'Ostetricia, come è stato detto, sarà (forse) salvata se si riuscirà a convertirla ad un progetto di largo respiro sul "parto indolore" sul quale sta lavorando molto l'Assessore Innocenzo Di Carlo. L'Urologia andrà via. Le chirurgie CH e ORT continueranno a lavorare in elezione, cioè facendo interventi preordinati. Ci sarà qualche altra variante, ma una cosa si può affermare (a differenza di quanro scritto da Nino Di Catania): che l'ospedale non chiuderà, continuerà ad avere il suo Pronto Soccorso, continuerà ad avere l'Unità di cardiologia con tre medici senza posti-letto; resterà la Medicina con la Lungodegenza (che verrà potenziata); resterà la Dialisi regolarmente. E' evidente che la tipologia di ospedale non sarà più la stessa: i reparti dovranno innovarsi, dovranno scommettersi, altrimenti sarà la fine.


Firmato: Sebi Arena (che non ha alcun motivo di portare acqua al suo mulino

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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