mercoledì 13 gennaio 2010

Andrea Bisanzio e Franco Battiato

Mi piace molto questo testo di Franco Battiato. La canzone è "tutto l'universo obbedisce all'amore"

Rara la vita in due fatta di lievi gestie affetti di giornata, consistenti o no,bisogna muoversi come ospiti pieni di premurecon delicata attenzione per non disturbare...ed è in certi sguardi che si vede l’infinito...


Con quella rima iniziale piena di rispetto, almeno così mi piace pensare.
E' il rispetto che dobbiamo sempre e comunque agli esseri che ci stanno accanto. Sia che facciano parte della nostra cerchia familiare, sia che siano invece dei perfetti estranei con i quali dividiamo, seppure momentaneamente, il marciapiede, la coda alle poste o la carreggiata quando andiamo in auto.Pazienza e rispetto e se le auto per strada "stridono come bisonti infuriati" possiamo sempre evitare di strombazzare impazienti il clacson per soffermarci e poter "intravedere l'infinito di certi sguardi" vicino a noi. cosa c'è di più bello che raccogliere la momentanea breve ed intensa intesa di un incontro casuale?Può succedere in autobus, in un caffè, durante una sciocca serata in un locale affollato. Per questo bisognerebbe sempre essere curiosi del genere umano, e non farsi sopraffare da nessun pregiudizio. Il Rom è ladro, l'immigrato senegalese è sporco, il marocchino è imbroglione ecc. Come ci permettiamo giudizi tanto insolenti quanto pericolosi? Tanto gravi se poi sfociano in violenza verbale e soprattutto fisica.Troppo spesso ormai si sente di giovani (non voglio definirli se non anagraficamente, anche solo dire che sono bestie darebbe loro una dignità che non gli appartiene) che violentano in branco, danno fuoco a uomini senza casa, provocano gravemente stranieri che vengono a lavorare da noi.I fatti gravissimi e recenti di Rosarno ci dovranno pur insegnare qualcosa! Non possiamo più comportarci come struzzi che cacciano la testa nella polvere per non sentire (che poi gli struzzi almeno lo fanno per motivi che hanno una logica). In realtà il mondo non ci appartiene solo perché lo occupiamo in qualità di esseri umani, e non possiamo pensare che le città siano di nostra esclusiva proprietà. Fermo restando che chiunque commetta dei reati deve essere perseguito a norma di legge, nel mondo siamo ospiti, e come tali dobbiamo muoverci, "pieni di premure, con delicata attenzione, per non disturbare".

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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