martedì 23 febbraio 2010

Ferrara esce allo scoperto. "Sul PRG serve trasparenza. Nel PD silenzio assordante". Accuse all'amministrazione. Il PD nella bufera.

COMUNICATO STAMPA DI RANIERI FERRARA
“Sul PRG serve, oggi più che ieri, trasparenza e senso di responsabilità, nel rispetto della legalità. Ripartire a bocce ferme per rispondere coscienziosamente alla sete di verità che nasce dall’iter accidentato e travagliato di questa vicenda amministrativa .”
L’imprenditore Ranieri Ferrara, ex consigliere comunale, esponente dell’area del senatore Lumia del PD, dirada la cortina fumogena che avvolge la vicenda PRG e lancia il guanto della sfida alle torbide speculazioni e miserabili strumentalizzazioni che minacciano di travolgere tutto e tutti, senza distinzione alcuna. Un silenzio assordante, ormai intollerabile.
“ Io che ho impregnata la mia coscienza morale di legalità e verità, guide supreme di ogni mia azione pubblica e privata, mi vedo oggi addebitare, una condotta in consiglio comunale, che avrebbe violato le norme sulla compatibilità, quando votammo la delibera di adozione del piano, un fatto di ordinaria e banale sfera amministrativa che, rischia di assurgere, ad un protagonismo addirittura penale. Ma poiché non ho alcun bottino da difendere chiedo a gran voce che si revochi la delibera indagata per fugare ogni ragionevole dubbio sulla vicenda! Se PRG deve esserci, deve essere immacolato, candido e puro, senza macchia e sospetto.“
Ha taciuto per mesi, per rispetto assoluto del lavoro di tutti gli organi chiamati ad esprimersi, a vario titolo sul piano regolatore ma adesso, venuto a conoscenza dei rilievi mossi dal CRU sulle presunte incompatibilità di quattro ex consiglieri comunali, reputa necessario fissare alcuni paletti, netti e robusti, con tre profili di analisi del caso:
Sotto il profilo giudiziario ribadisco la piena fiducia nel lavoro della magistratura con la certezza di avere tenuto un comportamento ineccepibile. Non ho avuto alcun vantaggio diretto dall’approvazione del nuovo piano regolatore generale della nostra città, e lo dimostrerò a suo tempo.
Sotto il profilo amministrativo, ho fatto il consigliere comunale dal 2004 al 2007, assumendomi univoche responsabilità, senza codardia né ignavia. L’Italia è un paese dove la paura di mettere una firma in calce ad un documento paralizza tutto. Ma avrei gradito che, dopo la richiesta del CRU del 29 settembre 2009, di chiarire alcuni aspetti sulla mia presunta incompatibilità, fossi stato messo in condizione di replicare, carte alla mano. Ed invece nulla, silenzio assoluto. Ho appreso della risposta di Palazzo di città, a cose fatte. Ecco perché ho chiesto l’annullamento in autotutela della delibera di adozione del Piano, del gennaio 2006. Non ho potuto conoscere le osservazioni mosse sulla mia partecipazione al voto, non ho potuto avere alcun contraddittorio, in violazione del principio di difesa costituzionale sancito all’art. 24 della Cost. Se abbiamo sbagliato, per valutazioni errate, anche in corso d’opera, perché non provare a correggere gli errori, prima che il piano sia definitivo, valutando l’annullamento in autotutela della delibera del 2006, oggetto di osservazioni ed esposti, evitando futuri ricorsi al TAR e altro dispendio di risorse.
Sotto l’aspetto politico, come esponente della componente Lumia/Crocetta, condanno il silenzio assordante del PD, un comportamento che mi sconcerta. Possibile che nessuno abbia avvertito il bisogno di discutere pubblicamente della vicenda, di conversare con la gente per ascoltare il suo punto di vista, spiegando il nostro. Prima di fare spallucce, occorre fugare i sospetti che ammorbano l’aria ed alimentano gli equivoci a danno della città e di chi ha investito passione, tempo ed energie, per la costruzione di questo partito. Credo che il prossimo congresso sezionale sarà un punto di partenza per dare una sferzata decisiva all’approssimativo e dilettantistico approccio politico di chi governa la città. Presenteremo una mozione politica, che aggreghi consensi all’insegna del motto” sviluppo nella legalità”, per un confronto congressuale che ripristini l’abc della politica, fatto di regole e di partecipazione, di senso di appartenenza e condivisione di progetti e percorsi comuni, responsabilmente e coscienziosamente.
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Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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