Subito dopo il nostro intervento dalle pagine del blog, la lettera inviata all’Amministrazione comunale, gli articoli di stampa comparsi sui quotidiani regionali nella cronaca provinciale, e ci è dato sapere, di un successivo incontro tra l’Amministrazione comunale ed i tecnici di acquaenna; quest’ultimi hanno iniziato qua e là a rimettere in sesto il manto stradale, costituito da basole di lava, dove queste erano saltate.
Possiamo affermare, che acquaenna è andata oltre le vie da noi indicate, ma è pur vero che i dossi e gli avvallamenti in buona parte delle vie sono rimasti, vedi la via Crescimanno, la via Sant’Anna, la via Santa Rosalia, piazza Cattedrale, per citarne alcune.
Un tecnico della società in un colloquio con lo scrivente, affermava: "Che loro non potevano intervenire dove non avevano fatto l’intervento di scavo per la posa del tubo dell’acqua", ma è pur vero, avevo fatto notare io, che sì, loro avevano effettuato uno scavo su un lato della strada, ma nell’esecuzione dei lavori avevano occupato l’intera carreggiata della strada, l’avevano ricoperta di detriti, ..........................
erano intervenuti con vari automezzi pesanti escavatori, ruspe, motocarri, furgoni tutti di un certo peso, e che appunto il peso di questi automezzi avevano compromesso la stabilità del manto stradale, anche dove non era stato eseguito l’intervento di scavo.
Ora, poiché è palese la responsabilità del padrone di casa “il Comune” per ciò che avrebbe dovuto fare e non ha fatto, i controlli, e la ditta esecutrice dei lavori per la maldestra esecuzione delle ripavimentazioni, ci saremmo aspettati una soluzione “politica” risolutoria negli interventi, nel senso che il Comune di Piazza Armerina (chiamato a controllare l’esecuzione dei lavori, ieri, oggi e domani), e la società acquaenna (responsabile dei lavori, che gestisce e gestirà gli impianti idrici per i prossimi 25 anni), piuttosto che continuare a rappezzare qua e là il manto stradale, sarebbero dovuti convenire al rifacimento integrale di quelle arterie dove avvallamenti e dossi sono la caratteristica della strada.
Infatti, vorremmo capire se gli avvallamenti del manto stradale di via Crescimanno, di via sant’Anna in prossimità della omonima scalinata, di piazza Cattedrale all’altezza di via Pittà, di via Santa Rosalia, devono restare tali; o se dobbiamo considerare questi rattoppi, il contentino per farci stare zitti.
Provocatoriamente, chiediamo di asfaltare dette strade e finirla una volta per tutte, anche perché non esiste nessun "centro storico" se poi questo non è tenuto nella giusta considerazione, comunque una cosa e certa, e questa è stata la riprova, del disamore verso la città che serpeggia negli apparati che dovrebbero supportare le Amministrazioni che ciclicamente si susseguono.
“Chi ha orecchi per intendere intenda, chi ha ancora occhi per vedere guardi, ma non si impressioni più di tanto, questa è la città dello status quo!”
Possiamo affermare, che acquaenna è andata oltre le vie da noi indicate, ma è pur vero che i dossi e gli avvallamenti in buona parte delle vie sono rimasti, vedi la via Crescimanno, la via Sant’Anna, la via Santa Rosalia, piazza Cattedrale, per citarne alcune.
Un tecnico della società in un colloquio con lo scrivente, affermava: "Che loro non potevano intervenire dove non avevano fatto l’intervento di scavo per la posa del tubo dell’acqua", ma è pur vero, avevo fatto notare io, che sì, loro avevano effettuato uno scavo su un lato della strada, ma nell’esecuzione dei lavori avevano occupato l’intera carreggiata della strada, l’avevano ricoperta di detriti, ..........................
erano intervenuti con vari automezzi pesanti escavatori, ruspe, motocarri, furgoni tutti di un certo peso, e che appunto il peso di questi automezzi avevano compromesso la stabilità del manto stradale, anche dove non era stato eseguito l’intervento di scavo.
Ora, poiché è palese la responsabilità del padrone di casa “il Comune” per ciò che avrebbe dovuto fare e non ha fatto, i controlli, e la ditta esecutrice dei lavori per la maldestra esecuzione delle ripavimentazioni, ci saremmo aspettati una soluzione “politica” risolutoria negli interventi, nel senso che il Comune di Piazza Armerina (chiamato a controllare l’esecuzione dei lavori, ieri, oggi e domani), e la società acquaenna (responsabile dei lavori, che gestisce e gestirà gli impianti idrici per i prossimi 25 anni), piuttosto che continuare a rappezzare qua e là il manto stradale, sarebbero dovuti convenire al rifacimento integrale di quelle arterie dove avvallamenti e dossi sono la caratteristica della strada.
Infatti, vorremmo capire se gli avvallamenti del manto stradale di via Crescimanno, di via sant’Anna in prossimità della omonima scalinata, di piazza Cattedrale all’altezza di via Pittà, di via Santa Rosalia, devono restare tali; o se dobbiamo considerare questi rattoppi, il contentino per farci stare zitti.
Provocatoriamente, chiediamo di asfaltare dette strade e finirla una volta per tutte, anche perché non esiste nessun "centro storico" se poi questo non è tenuto nella giusta considerazione, comunque una cosa e certa, e questa è stata la riprova, del disamore verso la città che serpeggia negli apparati che dovrebbero supportare le Amministrazioni che ciclicamente si susseguono.
“Chi ha orecchi per intendere intenda, chi ha ancora occhi per vedere guardi, ma non si impressioni più di tanto, questa è la città dello status quo!”
Filippo Raus; articolo postato dal blog del comitato quartiere Monte