sabato 13 marzo 2010

Privatizzazione della villa romana. Nigrelli NO. Tudisco SI. Di la tua nei commenti.

La vera scommessa è puntare su una diversa gestione che coalizzi il territorio con infrastrutture e servizi in una logica di sistema che assicuri lo sviluppo turistico attraverso la valorizzazione delle nostre risorse culturali ed ambientali che sono tante e che non sappiamo spesso utilizzare. L’attuale condizione del mercato turistico ci obbliga, pertanto, ad una diversa impostazione delle azioni di sviluppo che devono basarsi oggi più che mai sui moderni metodi suggeriti dal marketing turistico. Occorre interrogarsi sulle ragioni che sono di ostacolo per una piena fruizione dei nostri beni culturali e per un loro qualificato utilizzo come attrattori turistici, componenti essenziali di prodotti qualificati. Il dibattito di questi ultimi anni si è concentrato sul binomio valorizzazione-conservazione. Siamo infatti di fronte ad un patrimonio che oggi lo Stato e la Regione non sono più nelle condizioni di tutelare per cui la valorizzazione diventa strumento per la fruizione e conservazione dei beni culturali. Il turista è e deve essere il primo beneficiario dei beni culturali in quanto, a fronte della richiesta di soddisfacimento di un bisogno, è sempre disponibile alla valorizzazione del servizio ricevuto e quindi al pagamento del prezzo del biglietto. Perché possa svilupparsi una catena del valore fra offerta del bene culturale, fruizione da parte del turista e pagamento di un prezzo, occorre però che l’offerta risponda ai bisogni della domanda. Occorre allora che l’offerta dei beni culturali sia professionalmente attrezzata per rispondere ai diversi bisogni del turista culturale. Pertanto , nel caso specifico della privatizzazione della Villa Romana del Casale proporrei una rigida inversione di rotta passando da una gestione “statica”, limitata alla conservazione, a dinamica, protesa verso il modello economico-aziendale. Tale esigenza potrebbe essere affrontata o con l’istituzione del Distretto Turistico che veda l’intervento del pubblico e del privato con azioni distinte ma coordinate ad un unico scopo, oppure con l’individuazione di un Ente privato titolare della gestione del sito archeologico. Ovviamente, nel caso specifico della villa Romana del Casale, bisognerà percorrere la strada tracciata dall’UNESCO , che obbliga il rispetto del piano di gestione . Solo così, a mio avviso, il sito potrà esprimere al meglio le proprie potenzialità, favorendo la crescita dell’offerta turistica e diventi strumento di valorizzazione diffusa di tutto il territorio provinciale.

Fabrizio Tudisco
Assessore prov.al Turismo

____________

La villa non è in vendita!

"Ho già dichiarato, quando l'ex assessore Leanza annunciò l'idea di affidare a privati la villa romana del Casale tra gli altri beni culturali, la mia contrarietà a questa iniziativa.
L'affidamento a privati può essere compreso per beni che il pubblico non riesce a gestire utilmente, ma non nel caso della villa romana che, pure nell'inefficienza dei servizi, ha un bilancio all'incirca in pareggio ed è il seocndo bene in Sicilia per incassi. Affidarla a privati signioficherebbe che i frutti della presenza del bene si trasferirebbero fuori.
Se la Regione non sa, non può o non vuole gestire la Villa romana del Casale la affidi al Comune. Noi siamo in grado di farne una vera "fabbrica della cultura" produttiva anche in termini economici senza ridurre il livello di tutela e conservazione.
Se la Regione, come non auspico, dovesse continuare nella idea di estarnalizzare la gestione di questi beni, sarebbe necessario stabilire un diritto di prelazione ai comuni nel territorio dei quali il bene si trova o, in seconda battuta, a fondazioni di cui il comune competente per territorio abbia il 51% e della quale siano soci enti privati con conclamata esperienza nella gestione del patrimonio culturale"
Fausto Carmelo NIgrelli

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI