Piazza Armerina. “Quando non si crede in Dio si è disposti a bere tutte le bufale”. Questa frase, semplice ma profonda, fa parte del messaggio pasquale 2010 che il vescovo della diocesi piazzese, Michele Pennisi, ha emanato per tutti i fedeli della diocesi. Dice il pastore “Alcuni giorni fa sono stato invitato in una scuola per rispondere alla questione che incuriosiva molti studenti influenzati da qualche recente film:”il mondo finirà nel 2012?” Ho risposto che quando non si crede in Dio si è disposti a bere tutte le bufale. Uno studente mi ha posto a bruciapelo una domanda che gli rodeva dentro:” cosa c’è dopo la morte?”. Si tratta di un problema legittimo e inevitabile che molti hanno paura di affrontare. Possiamo censurarlo e scacciarlo come un pensiero molesto ma esso riaffiora sempre e dalla risposta ad esso dipende il senso che diamo alla nostra vita. Onestamente mi sembra difficile con la sola ragione umana dare una risposta certa ed esaustiva che non si limiti a delle ipotesi probabili. Ma c’è qualcuno che è tornato vivo dall’oltretomba? Noi cristiani a Pasqua – continua Pennisi - siamo custodi di un gigantesco segreto. C’è una sola persona che ha attraversato il tunnel buio della morte e che, risorgendo dai morti, è venuto a dirci che la morte è stata vinta. La resurrezione di Cristo risorto non è uno svegliarsi da un coma profondo e un ritorno provvisorio, ma l’inizio di una nuova dimensione della realtà che si apre ad vita profondamente nuova e getta una luce nuova non solo sulla figura di Gesù di Nazareth ma anche sulla nostra vita. La risurrezione di Cristo – dice ancora il vescovo Michele Pennisi - segna la sua vittoria sulla morte. Questa certezza è all’origine della speranza cristiana. San Paolo afferma “Se i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto ,vana è la vostra fede” (1Cor 15,17). E il filosofo Ludwig Wittgenstein afferma: ”Se non è risorto si è putrefatto nella tomba come ogni uomo. Allora è morto e putrefatto. Allora è un maestro, come qualsiasi altro, e non può essere d’aiuto; e noi siamo di nuovo in esilio, soli. E possiamo accontentarci della sapienza e della speculazione. Siamo per così dire un inferno dove possiamo soltanto sognare, separati dal cielo come da un soffitto. Ma se devo essere veramente redento allora ho bisogno di certezza non di sapienza, sogni, speculazione e questa certezza è la fede. Forse si può dire:soltanto l’amore che redime crede anche alla resurrezione; persevera nel credere anche in essa”. La certezza della vittoria sulla morte è proclamata anche per noi oggi dalla liturgia pasquale: ”Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa”. Se si tratta di una bufala noi cristiani siamo degli impostori , ma se si tratta di un mistero reale allora ha senso scambiarci gli auguri di Buona Pasqua.”
Agostino Sella