domenica 4 aprile 2010

La processione del venerdì santo. Un popolo in preghiera.

Piazza Armerina. Era da tempo che nella città dei mosaici non si vedeva una processione del venerdì santo così: lamenti, canti, il popolo che pregava insieme al vescovo. Un corteo in preghiera che ha percorso il classico tragitto della processione più importante delle festività religiose cristiane. Una vera e propria preghiera collettiva che ha coinvolto non solo chi ha accompagnato la processione ma anche che si trovava ai margini delle strade. Un corteo ricco di segni della cristianità. Alle 19 tutto è partito con il rito della “intronizzazione”. Il signor Cosenza, al grido di “W Gesù” ripreso dalla folla presente nella chiesa del Crocifisso, ha prelevato il Cristo in croce dall’altare per passarlo alle mani dei portatori che lo hanno collocato sulla bara. Dopo è cominciato comincia a snodarsi il corteo religioso aperto dalla confraternita del SS. Crocifisso seguito dall’associazione Soleluna. Subito dietro, Gesù Crocifisso, portato a spalla dai portatori che man mano raccolgono le lenzuola bianche donate dai fedeli piazzesi e li sistemano attorno il Crocifisso. Poi, a seguire, l’Addolorata, sorretta da una trentina di portatrici che a spalla hanno accompagnato la Madonna piangente dietro il Cristo Crocifisso per tutto il lungo percorso tra le vie cittadine. Le donne erano tutte vestite di nero. Ragazze, mamme, nonne, che insieme hanno accompagnato tutta la processione cantando e recitando le preghiere. Dietro la Madonna infine, l’urna con Gesù deposto dalla croce, portato a spalla da giovani adolescenti anch’essi in preghiera durante tutto il percorso della processione. Straordinaria la presenza dei “lamenta tori” che i vernacolo piazzese hanno ricordato Gesù Crocifisso e la Madonna addolorata Un corteo contraddistinto dalla compostezza dei partecipanti che ha evitato – come spesso avviene nelle processioni – che un rito cristiano si trasformi in un rito semi pagano. Merito soprattutto della comunità del Santissimo Crocifisso guidata dal diacono Mario Zuccarello e da don Miroslaw Janiak che hanno guidato tutto il processo di preparazione già a partire dal mercoledì delle ceneri coinvolgendo tutti i gruppi interessati. Ha detto il diacono Mario Zuccarello “Sin dall’inizio di questo terzo millennio la Comunità del SS. Crocifisso, ritrovando l’unità della missione nella diversità dei carismi, attraverso tutte le associazioni che vi operano vive il tempo della Quaresima come tempo privilegiato di rinnovamento e di rinvigorimento spirituale. Il cammino della Quaresima parte dal Mercoledì delle Ceneri per arrivare al fuoco che arde nel buio della Veglia Pasquale. La Comunità soprattutto in questi ultimi anni sta riscoprendo che “da soli” non si è capaci di far rinascere il fuoco dalla cenere, ma fondendo i carismi di tutti i membri per il bene comune, si testimonia di lasciarsi trasformare dall’amore, dalla bontà e dalla misericordia di Dio”.

Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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