Piazza Armerina. “Ci vuole una alleanza educativa tra chiesa e giornali per promuovere una giusta comunicazione”. Lo ha detto il vescovo della diocesi piazzese Michele Pennisi che ieri ha incontrato nella sede del vescovato di via La Bella i vertici regionale dell’Ucsi, l’unione cattolica della stampa italiana. Presenti all’incontro il presidente regionale dell’Ucsi, Peppino Vecchio, Armando Russo e Nuccia Morselli del consiglio regionale e Salvo Di Salvo tesoriere regionale dell’associazione. “L’incontro con monsignor Michele Pennisi - ha detto Peppino Vecchio - rientra in un piano di visite che stiamo avendo con tutti i vescovi siciliani. Per noi giornalisti cattolici è fondamentale sentire i vescovi e capire come la pensano. Anche noi siamo “Chiesa” e avvertiamo l’esigenza di essere preparati ad affrontare l'attuale fase storica. Per questo puntiamo molto sul tema della formazione”. Il vescovo della diocesi piazzese, Michele Pennisi, ha toccato durante il suo intervento diversi argomenti importanti. “Stiamo lavorando ad un piano di formazione di tutti gli operatori della comunicazione. I nostri giornali diocesani, seppur non noti alla grande stampa, raggiungono più di un milioni di lettori. Con la Cei - ha continuato il vescovo - abbiamo dedicato un decennio all’educazione con all’interno un capitolo rivolto alla comunicazione. Occorre una alleanza educativa tra chiesa e media. Oggi, non occorre censurare nulla, ma è importante dare la giusta comunicazione per educare i cittadini. Spesso, invece, passano solo i messaggi negativi, quelli che fanno rumore, mentre tantissime belle notizie non vengono diffuse. Basta pensare al ruolo importantissimo che hanno le famiglie in Italia, non solo sociale, ma anche economico considerando il ruolo che svolgono garantendo una serie di servizi che in altri paesi sono garantiti dagli stati. Purtroppo - ha detto ancora il vescovo - fanno notizia solo i divorzi e le liti”. Poi Pennisi ha anche affrontato il delicato problema della pedofilia. “La chiesa - ha detto il vescovo - deve essere ferma e condannare tutte le forme di pedofila e non deve dare sconti a nessuno. Ma non si deve generalizzare. Si corre il rischio di fare passare un unico messaggio negativo”. L'UCSI, che attualmente associa oltre 3000 giornalisti, è nata nel 1959 per iniziativa di alcuni prestigiosi giornalisti dell'epoca che, negli anni del dopoguerra, si erano ritrovati nell'Istituto cattolico per le attività sociali e che sentirono l'esigenza di creare un'associazione professionale riservata esclusivamente agli operatori dell'informazione.
Agostino Sella