giovedì 20 maggio 2010

Le erbacce di Piazza Armerina. L'intervento di Epifanio Di Salvo che attacca in politichese Giuseppe di Prima



L’attenzione dell’UDC armerino al verde pubblico

o meglio…al verde incolto.

Con l’arrivo della bella stagione, Piazza Armerina appare già abituata al cambiamento dei profumi e alle vivacità visive, che poco o nulla lasciano alla facoltà di pensare, immaginare e combinare nella realtà, spazi verdeggianti, fiori colorati e luoghi rilassanti.
Infatti se così vogliamo dire, da alcuni mesi la cittadina dei Mosaici, si ritrova sommersa da distese infinite di verde incolto che avvinghia, sovrasta, deturpa e, cosa peggiore, dona sintomo di trascuratezza ad ogni cosa.
Non si riscontra un’aiuola ben ripulita, né un parco giochi per bimbi (quei pochi in uso) liberato da sterpaglie ed erbacce, gli angoli verdi dei centri storici si ritrovano gremiti d’erbe selvatiche con fiori improvvisati i cui semi, trasportati dal vento, non hanno trovato ben più lieta custodia che gli interstizi di muri, gradini e angoli abitati.
Il verde incolto è diventato il colore dominante in ogni luogo transitabile della città, non come motivo di vanto e ostentazione, ma come un’incapacità fattiva e obiettiva di un sintomo che agogna a farsi definire in un solo modo: Noncuranza.
Di tutta la rinomata beltà dei nostri monumenti, oggi è possibile vedere poco o nulla, a causa dell’incuria e la trascuratezza che è concessa, giorno dopo giorno al patrimonio storico/culturale perché le erbacce la fanno da padrone!
Se effettivamente sono in atto diverse attività svolte dall’amministrazione per sopperire a tale crescita rigogliosa, esse, sono notevolmente ritenute insufficienti e piuttosto tardive, visto che un’attività del genere deve avvenire in tempi dovuti e con modi opportuni.
Sono diverse infatti le lamentele che provengono dai centri urbani ritenuti abbandonati nel verde selvaggio, dalle strade rabbuiate dalle inutili fronde, dalle piccole passatoie del cimitero infestate di gramigne, dalle villette (come quella sita in via Roma) i cui lavori di ripulitura sono avvenuti tempo fa e in cui ancora risiedono le erbacce accatastate e i rami tagliati; infine, per non dimenticare, la beneamata villa Garibaldi lasciata all’incuria e alla malversazione di chi da anni non se ne prende la giusta attenzione.
Chi risente delle conseguenze di questa improduttivo manutenzione è la cittadina, che risulta apparire poco pulita, indecorosamente additata dai turisti come poco tutelata e valorizzata, e a rischio collasso erbacce. Inoltre, gli spazi pubblici del verde adibiti ai bambini adesso sono di padronanza dei randagi…e nessuno fa niente!
Ci chiediamo, infatti, come UDC e come abitanti preoccupati di tale sorte a cui sta a cuore la cittadina tanto decantata per il suo vanto storico e per le sue ricchezze forestali, se sia ancora utile avere tra le cariche assessoriali quella relativa al verde pubblico visto che in realtà essa risulta essere inefficace, inutilizzabile ed inesistente.
Sarebbe opportuno dunque riflettere sul ruolo e le attitudini concesse dal Sindaco a chi , forse, ne ha poco la voglia, e forse ancor meno le facoltà tecniche dovute al caso.
Invitiamo, a tale proposito, con strenua volontà, alla capacità di adoperarsi davvero al compito fino ad ora immeritatamente ricoperto, di sovvenire alle innumerevoli mancanze che il verde pubblico ci pone dinnanzi ogni giorno, e di far ricoprire meritatamente i ruoli e le cariche a chi, con serietà e merito, ha volontà di valorizzare le risorse, le ricchezze e la cittadina nella sua interezza.
Epifanio Di Salvo
Vice commissario UDC Armerina
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PS. Epifanio, è impossibile mettere tutte quelle foto sul blog. Mi dispiace perchè sono belle. Ma sono troppo grossi come byte.
 La prossima volta postale in un formato adatto per il PC.
Ciao e salutami Sebastiano Lantieri che in questo periodo mi sembra dormiente, in letargo.
Agostino

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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